Ognuno di noi ha probabilmente iniziato un lavoro senza realizzare che avevamo uno strumento proprio lì accanto a noi che avrebbe reso il lavoro molto più facile. Anzi, siccome non abbiamo usato quell’attrezzo, non siamo riusciti a portare a termine quel lavoro. Solo dopo poi abbiamo realizzato che avremmo potuto fare le cose per bene se solo avessimo approfittato di quello che c’era nella cassetta degli attrezzi.
Nell’esercito a volte capitava di dover fare un corso di fiducia in sé stesso. In squadre dovevamo attraversare canali, scalare torri o fare dei compiti simili. Ci venivano date degli attrezzi per finire l’incarico, cose come una fune, un paio di assi, o una coperta. All’inizio l’incarico sembrava impossibile. Ogni volta però c’era una soluzione. Le cose dateci erano la chiave.
C’è un’illustrazione triste ma divertente, che risale alla Guerra Civile, sul non usare qualcosa che è disponibile. Il leader dell’esercito dell’Unione era il Generale George Mc-Clellan. Era amato dalla sua truppa, ma era un uomo estremamente cauto. Non prendeva mai rischi. Dopo la battaglia di Antietam, il giorno più letale di combattimento nella storia Americana, il Sud barcollava e si stava ritirando. MC Clellan avrebbe potuto sigillare una grande vittoria per il Nord. Alcuni dicono che avrebbe potuto vincere la guerra in quel giorno e avrebbe potuto salvare molte vite nel lungo termine. McClellan, però, non approfittò della situazione e ritirò il suo esercito. Pensò che i suoi soldati avevano bisogno di meritato riposo.
Il Presidente Abraham Lincoln era esternamente frustrato. Scrisse una nota al generale dicendo:
“Se non vuoi usare l’esercito, mi piacerebbe prenderlo in prestito per un po’”
Sono sicuro che McClellan non apprezzò il sarcasmo dal Comandante in Capo. Ma lo scopo fu raggiunto. Il presidente voleva che il suo generale usasse quello che aveva a disposizione. Ecco perché Lincoln gli aveva dato il comando dell’esercito del Nord. Agli occhi di Lincoln, era come se McCullan non sapesse che aveva qualcosa a sua disposizione, qualcosa di molto potente, che lo avrebbe portato alla vittoria. (McClellan fu poi rimpiazzato da Ulysses S. Grant, che era un leader molto più audace, che condusse l’esercito del Nord alla vittoria)
Nella vita spirituale, ad ogni credente è stato dato uno strumento, – un potere, se vogliamo – per la vittoria spirituale. Paolo ne parla in Rom 8:11. Ci dice che lo stesso Spirito che ha resuscitato Gesù dai morti vive in ogni credente. Quel potere può essere usato per liberarci dalla schiavitù del peccato e produce il frutto dello Spirito nelle nostre vite. Una tale vita sarà ricompensata grandemente nel mondo a venire (Rom 8:17).
Quel potere è incredibile. Ma quanti credenti non sanno che quello “strumento” è loro disponibile? Quanti sono come McClellan e semplicemente non lo usano? Molti credenti pensano che la via alla salute spirituale è attraverso regole legalistiche. Altri possono pensare che è attraverso esperienze sentimentali e religiose. Altri possono pensare che la santità non sia importante dato che ogni credente sa che sarà nel regno di Dio a qualunque condizione. Perché allora usare uno strumento così?
Abbiamo un “esercito” di potere. Dovremmo chiedere allo Spirito di Dio, attraverso quello che leggiamo nella Scrittura, di renderci più come Gesù. Dovremmo chiedere al Signore di vivere attraverso di noi, attraverso il Suo Spirito. Dovremmo chiedere allo Spirito di trasformare persino il nostro pensiero (Rom 12:1-2)
Se non lo facciamo, immagino che al Giudizio del Trono di Cristo, il Signore ci dirà qualcosa di simile a quello che Lincoln disse a McClellan. Sono sicuro che non sarà sarcastico. Tuttavia, ci farà soffrire. Forse il Signore dirà qualcosa con un tono minore rispetto al messaggio di Lincoln. Qualcosa del genere: Ti ho dato del Mio Spirito. Perché non lo hai Usato?
Di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Seminario Teologico di Dallas) è Editore del giornale della Grace Evangelical Society, Relatore Internazionale GES e della Costa Est. Il suo ultimo libro si intitola: Hebrews: Partners with Christ.