Recentemente, un’amica di famiglia ha iniziato a lavorare con un ministero cristiano che si dedica ai giovani. Ha detto loro che crede nel Vangelo della grazia e che ammira il ministero GES (Grace Evangelical Society). Questo ministero della gioventù sostiene di essere d’accordo con l’insegnamento biblico sulla grazia, ma la nostra amica ha notato che i suoi membri erano confusi in alcune aree. Ha così pensato di poter focalizzare l’attenzione su questi problemi. Nel corso della settimana, il personale del ministero è impegnato in studi biblici e pensava che questa potesse rappresentare una buona opportunità per discutere come la teologia della Grazia Gratuita incide su vari passaggi della Bibbia.
Di recente GES ha tenuto una conferenza in Georgia e la nostra amica vi ha collaborato. Il tema consisteva nelle parole che vengono comunemente fraintese tra gli evangelici. Una parte della discussione verteva sul modo in cui la teologia della Grazia Gratuita influisce sull’interpretazione di Romani 10. Bob Wilkin ha realizzato un video su questo passo e la nostra amica era ansiosa di discuterne con i suoi amici della pastorale giovanile. E così lo ha condiviso con loro.
Tuttavia, il responsabile del ministero si è detto preoccupato per quello che stava sentendo. Ha fatto una ricerca approfondita sulla teologia della Grazia Gratuita e ha affermato di non aver gradito quello che aveva scoperto. In una serie di incontri, ha detto alla nostra amica che GES era “di nicchia” e “intransigente” e ha insinuato che fossimo una setta e che non potevamo insegnare la verità. Per lui era ovvio che fosse così, perché aveva cercato in decine di commentari sulla lettera ai Romani e tutti contraddicevano l’interpretazione di Bob (e della Grazia Gratuita). Ha ammesso che era chiaro che Bob avesse studiato a fondo la Bibbia, ma non c’era alcun bisogno di esaminare nel dettaglio nessun versetto perché la maggioranza dei commentatori si era espressa.
Ha poi aggiunto che la teologia della Grazia Gratuita predica un vangelo non biblico. Se qualcuno commette un peccato molto grave, come rinnegare la propria fede, non può “andare in paradiso”. Sembrava volesse dire che se una persona così fosse stata un credente, avrebbe perso la salvezza eterna. Poi, ha informato la nostra amica che non poteva più far parte del loro ministero a causa delle sue convinzioni sulla grazia.
Ci sono diversi insegnamenti che sia la nostra amica che noi possiamo trarre dalla sua esperienza. So che molti di coloro che leggono questo blog sanno già cosa sto per dire, ma sarà un buon monito per tutti. Se siete nuovi all’insegnamento della Grazia Gratuita e se il Signore ritarda la Sua venuta, vi renderete presto conto voi stessi di quanto segue.
In primo luogo, nella Cristianità si usano spesso le stesse parole ma con accezioni diverse del loro significato. I maestri usano la parola grazia, ma la definizione che ne danno non è corretta. Se vi riconoscete nella teologia della Grazia Gratuita, sapete che grazia significa “completamente gratuito” e che le opere non vi hanno nulla a che fare. Tuttavia, molti le aggiungono nella loro definizione, dando quindi alla grazia un significato che è l’esatto contrario di ciò che dice la Bibbia. Il leader di quel ministero della gioventù ne è la dimostrazione. Afferma che il non credente è salvato per grazia; tuttavia, se in seguito questi dovesse compiere qualcosa di male, dimostrerebbe di non essere mai stato salvato veramente. Il significato della grazia è stato, così, radicalmente cambiato.
In secondo luogo, se si predica il messaggio della grazia, si verrà osteggiati. Quel leader ha detto la verità su una cosa: la maggioranza degli insegnanti/predicatori/libri si oppone alla teologia della Grazia Gratuita. È impossibile proclamare fedelmente la vita eterna e imperdibile che si riceve attraverso la sola fede in Cristo e non essere contestati. La nostra amica di famiglia è giovane e ha imparato questa lezione presto nella vita.
In terzo luogo, molti all’interno della Cristianità non si concentrano sull’esegesi. Sono diventati come i farisei del NT: per determinare cosa fosse vero, i farisei facevano appello a quello che dicevano i grandi rabbini, del passato e del presente. La teologia della Grazia Gratuita viene spesso rifiutata perché non viene insegnata dalla grande maggioranza degli insegnanti evangelici. E se la maggioranza non è d’accordo con la grazia, si sostiene, allora essa non può essere vera.
Infine, essere intransigenti riguardo alla propria teologia è una cosa positiva. La teologia della Grazia Gratuita viene spesso attaccata perché non è disposta ad accettare altri punti di vista sul Vangelo della vita eterna. Ci viene detto che non è un problema se si crede di poter perdere la salvezza, o che si debbano fare delle opere per dimostrare di essere salvati, o che si otterrà la salvezza definitiva solo dopo la morte. Secondo loro, i credenti della Grazia Gratuita sono inflessibili e non sanno lavorare con gli altri.
Ma il responsabile del ministero con il quale collaborava la nostra amica dimostra che questo vale in entrambi i sensi. Anche quelli che fanno parte della maggioranza sono intransigenti. E fanno bene. Se, come quel leader crede, una persona può perdere la sua salvezza, allora ha avuto ragione nel dire alla nostra amica che non era più la benvenuta a lavorare con loro. Il Vangelo predicato dalla maggioranza della Cristianità è incompatibile con la grazia. Quello che sto cercando di dire è che coloro che accusano GES di essere intransigente sono essi stessi inflessibili. Apprezzo che il leader di quel ministero riconosca l’importanza della questione.
La teologia della Grazia Gratuita è il risultato dello studio della Bibbia. Se siete impegnati nell’insegnamento, vivrete esperienze simili a quella della nostra amica. Sono entusiasta del fatto che abbia sperimentato in prima persona l’opposizione che i credenti della teologia della Grazia Gratuita spesso incontrano. So che molti di noi, guardando a quello che le è successo, possono dire: “Ci sono già passato”.
di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.