Probabilmente, tutti i lettori di questo blog saranno d’accordo con me quando dico che la dottrina delle ricompense eterne è un argomento affascinante. In cosa consisteranno queste ricompense? Come saranno? Sono questioni, queste, che suscitano un gran dibattito all’interno di qualsiasi studio biblico che le abbia come oggetto.
Ma è anche un argomento complicato. Sappiamo che Cristo è Colui che deciderà quali ricompense riceveremo. Sappiamo che i Suoi giudizi saranno perfetti. Sappiamo anche che le ricompense non saranno elargite solo in base alla mole di lavoro svolto; anche la motivazione del credente determinerà le ricompense che ciascuno riceverà. Alcune opere che possono sembrare buone non saranno ricompensate. Alcune ricompense saranno date anche per quello che facciamo come corpo (di Cristo, n.d.t.), all’interno della chiesa locale che frequentiamo (1 Co 3:12-14; 4:5; 2 Giovanni 1:8-9).
Quando leggiamo queste prescrizioni, concludiamo, credo giustamente, che, per molte ragioni, non sappiamo quali ricompense riceveremo. Potremmo domandarci se un particolare ministero in cui siamo coinvolti – sia esso svolto individualmente o come gruppo all’interno dell’assemblea locale – sia gradito al Signore. Ho sentito molti credenti chiedere se il Signore ricompenserà una certa attività. Come dice Paolo in 1 Corinzi 4, per molti aspetti dovremo semplicemente aspettare che il Signore ritorni e che compariamo al Suo cospetto presso il Tribunale di Cristo.
Anche se lo dico con una certa dose di timore e tremito, credo che alcune cose che facciamo abbiano la garanzia di essere ricompensate. Potremmo chiamarle “ricompense sicure”. Il versetto 3 di Giuda ci dice di “combattere strenuamente per la fede“. La parola fede si riferisce all’insieme di insegnamenti trasmessi dal Signore e dai Suoi apostoli.
Le parti principali di questi insegnamenti includono le dottrine della sicurezza eterna e della certezza (della salvezza, n.d.t.), nonché l’argomento di questo blog: le ricompense. Infatti, l’autore di Ebrei dice che è impossibile piacere a Dio se non crediamo che Egli ricompenserà coloro che gli sono fedeli (Eb 11:6).
Sono molto grato al ministero GES per aver enfatizzato questi aspetti della fede una volta per tutte trasmessa ai santi. Come quasi tutti i lettori di questo blog sanno, la sicurezza eterna del credente non viene proclamata nella maggior parte del mondo cristiano, e nemmeno la certezza della salvezza al momento della fede. Anzi, tali dottrine sono spesso ridicolizzate, sminuite o addirittura considerate eretiche. Anche l’insegnamento che il Signore ricompenserà le opere compiute per Lui con maggiore gloria e potere nel Suo regno viene dileggiato e definito egoista.
Ma so che la maggior parte di voi “combatte strenuamente” per queste cose. La parola combattere implica una lotta. È una battaglia. Se insegnate queste cose, siete in netta minoranza. Già questo, di per sé, fa sì che molti vi attacchino. Vi fanno notare che non potete avere ragione perché quelli che credono a queste dottrine sono così pochi. Vi accusano di creare divisioni. Siete come gli Spartani nel film 300. Gli Spartani hanno 300 soldati che combattono contro l’esercito persiano guidato da Serse e i suoi 300.000 uomini. I Persiani hanno persino orchi, elefanti e varie altre armi.
La certezza (della salvezza, n.d.t.) è l’essenza della fede e la vita eterna non può mai essere perduta. Allo stesso tempo, le opere sono importanti perché risulteranno in ricompense eterne, al di là del dono della vita eterna. Immagino che qualcuno possa credere a queste cose e poi insegnarle con le motivazioni sbagliate. Mi pare, però, che sarebbe una follia e una rarità. Quali sarebbero queste motivazioni sbagliate? Solo un masochista lo farebbe.
Scelgo di credere che quando sento delle persone proclamare queste meravigliose verità, esse lo facciano perché vogliono annunciare fedelmente ciò che il NT insegna. Che lo facciano perché vogliono onorare il Signore. Quando vedo qualcuno agire così, credo di assistere a qualcosa che riceverà sicuramente una ricompensa. È quasi una certezza. Questo dovrebbe incoraggiare la stragrande maggioranza di coloro che leggono questo blog.
di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.