In Luca 13:23, al Signore viene chiesto se pochi saranno salvati. In quel contesto, il Signore sta parlando della salvezza diretta alla Nazione di Israele. Ma la domanda viene spesso posta in un senso molto più ampio. La maggior parte delle persone nel mondo farà parte del regno di Dio o il numero sarà molto inferiore?
Questo problema è legato a una discussione riguardante la teologia della grazia gratuita. Per molti anni, la mia esperienza molto comune è stata che quando le persone sentivano proclamare Free Grace, dicevano: “Credi che tutti saranno in paradiso. Tu predichi un ‘credo facile”. Questa è stata la risposta di ogni aderente alla Salvezza per Signoria (Lordship Salvation) che ho incontrato. Il vangelo della grazia gratuita della vita eterna come un dono gratuito senza vincoli e che non può mai essere perso, non è abbastanza difficile. Se il vangelo della Grazia Gratuita fosse vero, allora avere la vita eterna è così facile che chiunque si definisca cristiano sarà nel regno.
Questa è sicuramente la reazione più comune che ricevo ancora da persone di altri paesi. Molto spesso usano il termine iper-grazia per descrivere Free Grace (Grazia Gratuita). In molti di questi paesi, “andare in paradiso” comporta un impegno a vita. La salvezza può essere persa e, solo con molto sforzo, riconquistata. Può quindi essere persa di nuovo se pecchi, specialmente se commetti un peccato “grande”.
Ma di recente sta succedendo una cosa strana. Qui, almeno negli Stati Uniti, si riscontra spesso la reazione esattamente opposta. Quando una persona predica che il non credente deve credere che Gesù gli dà la vita eterna e che, al momento della fede, il dono è ricevuto per sempre, molti pensano che sia troppo difficile. Sottolineano che pochissime persone ci credono. Pochissime persone hanno mai avuto la certezza della vita eterna. La stragrande maggioranza delle persone nelle chiese crede che vada guadagnata in vari modi. Se il vangelo della grazia gratuita è il vangelo che salva una persona dallo stagno di fuoco, allora pochissime persone saranno nel regno.
Lo trovo interessante. Quando le persone comprendono il vangelo della grazia gratuita, avvengono reazioni diverse, talvolta estremamente opposte. Alcuni dicono che è troppo facile e che, se fosse vero, si salverebbero tutti. Altri dicono che è troppo difficile e che, se fosse vero, quasi nessuno si salverebbe. Cosa spiega visioni così ampiamente divergenti dello stesso messaggio?
Forse quelli di noi che proclamano il messaggio Free Grace non sono chiari. Potremmo tutti fare un lavoro migliore nel comunicare il meraviglioso messaggio di vita eterna che il Signore garantisce a tutti coloro che credono in Lui, per ottenerla. Potremmo tutti migliorare spiegando che proprio nel momento in cui credi alla Sua promessa, hai la certezza della vita eterna. Dobbiamo ricordare a noi stessi che ci sono molti seduti tra i banchi della chiesa che non hanno mai creduto a quel messaggio.
Un altro motivo per cui abbiamo opinioni divergenti riguardo al messaggio della Grazia Gratuita è probabilmente di tipo culturale. In alcuni luoghi del mondo c’è una fortissima influenza arminiana. Perdere la propria salvezza è considerato molto facile da fare. Chi è in quell’ambiente si scandalizzerà all’idea che uno possa sapere di avere la vita eterna che non potrà mai essere perduta. In un contesto del genere, il messaggio Free Grace è visto come troppo indulgente, lasciando entrare troppe persone e dando false assicurazioni.
In un diverso ambiente teologico, il messaggio di Free Grace è visto come scandaloso in un altro modo. Conosciamo tutti cristiani “buoni” che hanno sempre rifiutato il vangelo della grazia gratuita. La storia della Chiesa è piena di intere denominazioni che lo hanno fatto. Come possiamo pensare che tutti questi gruppi e persone meravigliose abbiano sbagliato tutto, mentre noi abbiamo ragione? Come possiamo considerare la possibilità che queste persone vengano escluse dal regno se, in verità, non hanno mai creduto al vangelo della grazia? Le persone che sostengono la Grazia Gratuita devono pensare di essere le uniche ad arrivare lì. In questo ambiente, il messaggio Free Grace è visto come troppo severo; non fa entrare abbastanza persone.
È incredibile, vero? Le persone ascoltano lo stesso messaggio, comprendono correttamente chi porta il messaggio, eppure giungono a conclusioni completamente opposte. Con un po’ di riflessione, tuttavia, il sostenitore della Grazia Gratuita non lo troverà sorprendente. Il maligno può accecare la mente di una persona in vari modi (2 Cor 4,4). Ad alcuni dirà che non può essere vero perché significherebbe che troppa gente si salverebbe. Ad altri dirà che non può essere vero perché si salverebbero troppe poche persone!
Tutta questa discussione mi fa venire in mento anche un’altra cosa. Nel mondo teologico, la teologia della grazia gratuita è uno dei capri espiatori preferiti. A molti piace sparare a zero. Nel dibattito teologico che riguarda il vangelo, trovo conforto nel sapere che coloro che si oppongono al messaggio della grazia sono fortemente in disaccordo tra loro sul motivo per cui lo fanno. Forse è perché le tradizioni e le culture di questi oppositori, piuttosto che le stesse Scritture, li spingono alle loro conclusioni.
Di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Seminario Teologico di Dallas) è Editore del giornale della Grace Evangelical Society, Relatore Internazionale GES e della Costa Est. Il suo ultimo libro si intitola: Hebrews: Partners with Christ.