“Poiché quanto a noi, è in spirito, per fede, che aspettiamo la speranza della giustizia” (Gal 5:5).
In alcuni recenti blog ho scritto a proposito di espressioni paoline simili – la speranza della vita eterna e la speranza della salvezza. Che dire della speranza della giustizia per fede?
È un’espressione strana, che non suona bene. Non sembra qualcosa che Paolo avrebbe scritto.
Ho redatto il commentario alla lettera ai Galati nel The Grace New Testament Commentary, ma non ricordo cosa ho detto su questa espressione. Ricordo di aver chiesto a Zane Hodges di spiegare un particolare versetto e lui mi ha scioccato dicendo: “Non ricordo come l’ho interpretato. Dovrò controllare quello che ho scritto”. Ebbene, ora capisco: è possibile dimenticare l’interpretazione di un verso.
Prima di guardare il mio commento, posso dirvi che parlando di aspettare con impazienza (nella traduzione inglese, n.d.t.), Paolo si riferiva all’imminente ritorno di Cristo e a ciò che otterremo in quel momento. Poiché possediamo già la giustizia per fede per quanto riguarda la nostra posizione in Cristo, Paolo sta parlando, qui, della giustizia per fede per quanto riguarda la nostra esperienza. Quando Cristo tornerà, la giustizia che ora abbiamo per fede si realizzerà pienamente nella nostra esperienza.
Ora passo al mio commento.
Beh, ero sulla strada giusta riguardo a quanto ho appena scritto, ma preferisco quello che ho scritto nel commentario:
5:5. Alcuni, o forse molti, dei credenti della Galazia cercavano di essere giustificati dalla Legge. Paolo e i suoi collaboratori, al contrario, “per mezzo dello Spirito, per fede, attendono con impazienza la speranza della giustizia” (traduzione dell’autore). In greco, le parole per fede precedono sia il verbo (aspettare) sia l’oggetto (speranza della giustizia). Paolo e i suoi collaboratori non stavano aspettando con ansia la giustificazione per fede, come implica la traduzione della NKJV (New King James Version, n.d.t.). Stavano aspettando con impazienza, per fede, la speranza della giustizia, ovvero il tempo in cui la giustizia sgorgherà sulla terra durante il giusto regno di Gesù (cfr. 1 Giovanni 3:2) (Galatians, p. 846).
Mi chiedo se il punto di Paolo sia che, per fede, attendiamo con impazienza il regno di giustizia – che è quello che dico nel commentario – o la giustizia nell’esperienza personale, come ho detto nel mio commento improvvisato di cui sopra. O forse intendeva dire entrambe le cose? Credo che sia la cosa più sensata. Esiste un tempo in cui noi tutti saremo completamente giusti nella nostra esperienza di vita (Apocalisse 21-22). Sarà un tempo glorioso.
di Bob Wilkin
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.