Ora, fratelli, vi dichiaro l’evangelo che vi ho annunziato, e che voi avete ricevuto e nel quale state saldi, e mediante il quale siete salvati, se ritenete fermamente quella parola che vi ho annunziato, a meno che non abbiate creduto invano (1Co 15:1-2, enfasi aggiunta).
In passato, ho già scritto degli articoli su 1Co 15:1-2; si veda questo blog dell’Agosto 2019 che contiene le citazioni di diversi commentatori di spicco che, a mio avviso, hanno frainteso ciò che Paolo volesse dire. Pensavano che stesse insegnando la necessità di perseverare nella fede e nelle buone opere per entrare nel regno di Cristo.
Voglio però concentrare l’attenzione di questo articolo su un punto specifico. Perché Paolo dice: “Voi siete salvati se ritenete fermamente la parola che vi ho annunziato”?
In Ef 2:8-9 Paolo usa un tempo passato: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede” (enfasi aggiunta). Ma in 1Co 15:2 usa la forma verbale del presente e condiziona la salvezza in questione al restare saldi al Vangelo di Paolo.
La spiegazione è semplice.
Alcuni credenti di Corinto pensavano che la risurrezione fosse già avvenuta. Paolo dice: “Ora, se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c’è risurrezione dei morti?”. (1Co 15:12). Si trattava della negazione del Vangelo di Paolo. Il vangelo, o buona notizia, nel capitolo 15 di 1 Corinzi è che Gesù è morto, è stato sepolto ed è risorto. L’intero capitolo si concentra sul fatto che Egli è risorto dai morti e che anche noi che crediamo in Lui faremo altrettanto. L’ultimo versetto parla delle ricompense eterne per coloro che restano saldi al Vangelo di Paolo (1Co 15:58).
La parola salvati in 1Co 15:2 non si riferisce alla nuova nascita; quest’ultima è certa nel momento in cui crediamo in Cristo. Non abbiamo bisogno di restare saldi alla buona notizia della risurrezione per conservare la vita eterna. Salvati in 1Co 15:2 si riferisce all’essere spiritualmente sani. Si confronti 1Co 3:15 e 1Co 5:5.
Per rimanere tali, dobbiamo restare saldi alla morte, sepoltura e risurrezione di Gesù, e alla promessa della nostra futura risurrezione.
Come già detto, la maggior parte dei commentatori pensa che Paolo stia insegnando che è necessario perseverare per entrare nel regno di Cristo. Tuttavia, Dwight Hunt, che recentemente è andato a stare con il Signore, lo spiega bene. Scrive:
Questa affermazione sottolinea il fatto che il Vangelo non si limita alla giustificazione, che porta alla vita eterna; ma comprende anche un processo di santificazione quotidiano (“siete salvati”) se i credenti restano saldi alla parola (o dimorano in essa) (cfr. Giovanni 8:31-32; Ro 1:15; 10:9; 1Co 15:2; Ga 2:20; Ef 2:10; Gm 1:21). Questo processo è correlato alla qualità della vita che il cristiano trascorrerà nell’eternità (Luca 19:11-27; Ro 8:16-17; 2Pt 1:10-11) (“1 Corinthians” in The Grace New Testament Commentary, p. 758).
Dave Lowery la interpreta allo stesso modo:
15:1-2. Il vangelo che Paolo aveva predicato a Corinto (2:1-2) non era cambiato; ma egli temeva che, così come c’era stato un declino nella chiesa riguardo al messaggio di Cristo crocifisso e alle sue implicazioni per i credenti, lo stesso stesse accadendo riguardo al messaggio di Cristo risorto. Così come il primo messaggio rappresentava un elemento essenziale nell’esperienza corrente di salvezza dei Corinzi (il tempo presente del verbo salvare si concentra sulla santificazione), altrettanto lo era il secondo. Rinnegare la risurrezione corporea svuotava “il Vangelo” e rendeva vana la fede (eikē, “immotivata” o “inutile”; cfr. vv. 14, 17), il cui oggetto era senza valore (cfr. 15:13, 17). Credere al Vangelo significa ritenere fermamente la risurrezione di Cristo. Altrimenti, la propria fede è “vana”; cfr. Matteo 13:18-22) (“1 Corinthians” in The Bible Knowledge Commentary, p. 542).
Sì. Per rimanere spiritualmente sani, dobbiamo restare saldi alla buona notizia della morte, sepoltura e risurrezione di Gesù. Questo è ciò che Paolo voleva dire in 1Co 15:2.
di Bob Wilkin
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.