Ero cappellano dell’Esercito da circa una settimana quando mi fu detto che dovevo informare un soldato della morte di un suo familiare. Mi trovavo a Fort Bragg, NC, e il soldato era con la sua unità nei boschi.
Mi feci portare da un autista in un veicolo militare fino al luogo in cui si trovava il soldato. Quando arrivammo, non c’erano né luna né stelle e la foresta era particolarmente fitta. Era davvero molto buio. Un tenente ci venne incontro sulla strada per portarmi lì dove si trovava il soldato. Non sto esagerando quando dico che, entrati nel bosco, non riuscivo a vedere nulla. Il tenente, che indossava degli occhiali per la visione notturna, mi condusse nel cuore della foresta. Riusciva a vedere dove stavamo andando, così come pure altre cose che io non riuscivo a vedere. Aveva due piccoli pezzi di nastro catarifrangente sul retro dell’elmetto e, guardandoli, riuscivo a seguirlo.
Dopo un po’ arrivammo e il tenente disse al soldato che il cappellano voleva parlargli. Senza dubbio, il soldato era preoccupato per quello che gli avrei detto. Mentre gli dicevo che il suo caro era deceduto, non riuscivo a vederlo. Non avevo idea di come stesse reagendo. Me lo immaginavo seduto al buio, tutto solo, senza alcun conforto in quel momento terribile della sua vita. Provai dispiacere per lui.
Poi il tenente mi diede i suoi occhiali. Li indossai e mi resi conto che avevo seriamente frainteso ciò che stava accadendo davanti a me. Vidi tre suoi compagni d’armi con le braccia intorno a lui. Non avevo nemmeno idea che fossero lì.
Sapete che possiamo approcciarci alla Bibbia e non vedere quello che abbiamo proprio davanti agli occhi? Succede spesso. Quando ciò accade, il lettore ha bisogno di un paio di occhiali spirituali che lo aiutino a vedere ciò che è proprio davanti a lui.
In Ro 8:11 Paolo scrive: “Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.”. Di recente, ho letto un libro in cui si afferma che in questo versetto Paolo sta dicendo che se siete Cristiani, risorgerete dai morti al ritorno di Cristo. Questo è il modo tipico di interpretare questo verso. Un famoso commentario su Romani ne è un esempio. Nel commentare 8:11, dice: “La presenza dello Spirito Santo è la garanzia della risurrezione futura del credente” (Mounce, Romans, 180).
Ma Romani 8:11 non sta parlando affatto della futura risurrezione corporale dei credenti. Sta parlando della nostra esperienza presente come credenti. In quanto tali, se camminiamo mediante la forza dello Spirito Santo, questi darà vita spirituale ai nostri corpi fisici adesso. Non si tratta di un’interpretazione personale. Il contesto lo rende ampiamente chiaro.
È solo quando le persone leggono questo verso senza considerare il contesto che non riescono a vedere ciò che è proprio lì sulla pagina. Vedono la frase: “vivificherà anche i vostri corpi mortali” e la interpretano in un senso tipicamente cristiano, ovvero che il credente risorgerà dai morti quando Cristo ritornerà.
È una verità meravigliosa questa ma Ro 8:11 ci insegna una verità diversa e altrettanto straordinaria. La potenza dello Spirito vive in noi in quanto credenti. Egli può dare vita – un’esperienza di vita abbondante – ai nostri patetici corpi mortali in questo momento, mentre viviamo per mezzo della Sua potenza. Se non riuscite a cogliere questo significato, ho un suggerimento. Tornate indietro e considerate di cosa sta parlando Paolo in Romani 8. Quando lo farete, sarà come indossare degli occhiali per la visione notturna e riuscire a vedere ciò che prima non vi era possibile.
di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.