Robert ci rivolto molte domande sul perdono dei peccati.
- In che modo il perdono è legato alla confessione e al pentimento?
- Se non confessiamo i nostri peccati, siamo perdonati?
- Cosa vuol dire perdono?
- Il Signore ci perdonerà anche se non pensiamo di aver commesso una trasgressione?
Ottime domande.
Primo, sappiamo da 1 Giovanni che la condizione per una relazione viva con Dio è comminare alla luce della Parola di Dio (1 Giov 1:7) e confessare i nostri peccati conosciuti (1 Giov 1:9). Le parole pentimento e pentirsi non si trovano in 1 Giovanni. Poiché lo scopo della lettera è affinché abbiamo una relazione viva con Dio (1 Giov 1:3-4), allora il pentimento non deve essere una condizione, per il perdono e per la comunione, di qualcuno che già cammina con Dio.
La confessione non è un mantra magico. È piuttosto concordare con Dio che ciò che abbiamo fatto e detto era sbagliato e che desideriamo continuare a camminare in comunione con Lui. C’è un elemento di abbandono del peccato quando confessiamo. Tuttavia, non si chiama pentimento in 1 Giovanni. Credo che la persona che già cammina in comunione con Dio stia male quando realizza di aver peccato. La sua confessione indica un riconoscimento e il desiderio di piacere a Dio.
Sappiamo da Luca 15 che quando un credente si allontana dal Signore ed è fuori comunione con Lui, deve pentirsi – cioè, abbandonare il proprio peccato – per poter tornare in comunione. La condizione per il perdono e comunione per qualsiasi credente lontano dal Signore è il pentimento, non la confessione dei peccati. Mettiamo che un credente preghi e dica, “Signore, sono lontano da Te, e ho commesso molti peccati, anche questo, quello e quell’altro. Per favore, perdonami. Continuerò a vivere in questo modo, ma voglio il tuo perdono. “. Dio lo perdonerebbe? No. Perchè cammina nelle tenebre, non nella luce. Sta vivendo in un posto lontano da Dio.
Secondo, se camminiamo nella luce e confessiamo i peccati di cui siamo coscienti, Dio ci perdona quei peccati e ci purifica da quelli che non sappiamo di aver commesso (1 Giov 1:8). Siamo perdonati e purificati da “ogni iniquità” fintanto che confessiamo quei peccati da noi conosciuti a Dio.
Terzo, perdono è un concetto di comunione. Se una moglie pecca contro il marito e lui non la perdona, entrambi vivono in separazione. Non sono in comunione. Un marito dovrebbe – ma potrebbe non – perdonare sua moglie se lei non si pente. Dio, tuttavia, si è impegnato a perdonarci se sottostiamo alla condizione del perdono.
Quarto, fintanto che camminiamo nella luce e confessiamo i nostri peccati conosciuti, Dio ci perdonerà se non realizziamo quello che abbiamo fatto o detto. Tuttavia, queste domande necessitano di ulteriore discussione.
Robert, avrò bisogno di scrivere una seconda parte perché c’è tanto in più da dire su 1Giov 1:5-10. Non ho ancora parlato delle tre false affermazioni, che un credente potrebbe fare (1Giov :6,8,10), che indicano che non è in comunione con Dio. Queste tre affermazioni sono legate direttamente alla tua quarta domanda.
In breve: un credente in comunione con Dio resta in comunione se confessa i suoi peccati conosciuti. Quando confessa, riceve perdono di tutti i peccati, e rimane in comunione. Il credente che è senza comunione con Dio ha bisogno di abbandonare i propri peccati per poter ricevere perdono e tornare in comunione. Perdono vuol dire essere in armonia con Dio (o in armonia con un altro essere umano, nel perdono tra uomini).
Nella seconda parte, considereremo le tre affermazioni false che impediscono una persona dall’essere in comunione con Dio.
Di Bob Wilkin
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Bob Wilkin è il Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive in Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. Il suo ultimo libro è Turn and Live: The Power of Repentance.