È facile rimanere intrappolati in una bolla. Crediamo, inconsciamente, che le cose che pensiamo o di cui ci preoccupiamo siano le stesse per tutti. Qualche volta, però, questa bolla finisce per scoppiare e ci rendiamo conto che non è così. Qualcuno solleverà una domanda o discuterà di un problema che non ci è mai passato per la mente. Questo genere di conversazioni è sorprendente. Potremmo persino dire che certe idee non ci sono mai venute in mente.
Mi è successo di recente. Mi è stato detto che su alcuni forum di discussione cristiani, alcuni si interrogavano sulle persone defunte. Due le questioni, in particolare, discusse. La prima era se una persona che non ha mai creduto avrà un’altra possibilità dopo la morte. La seconda, collegata alla prima, era se dobbiamo pregare per le persone morte da miscredenti. In particolare, dovremmo pregare affinché il Signore sia misericordioso con loro o, forse, pregare perché credano quando avranno quella seconda possibilità?
Uno dei motivi per cui queste domande non mi sono mai venute in mente è che sono più anziano, è un pò che sono in giro, e non ho mai sentito discutere di queste cose tra gli Evangelici. Sono stato a lungo cappellano dell’esercito e ho lavorato con persone provenienti da diversi contesti teologici. Non ho mai incontrato nessuno che si definisse evangelico e che pensasse che si dovesse pregare per i morti. La cosa più simile che ho sentito è stata quando i Cattolici parlavano di pregare i santi per ottenere aiuto. Inoltre, alcuni Cattolici pregano affinché alcuni defunti vengano liberati dal purgatorio più rapidamente. Avendo avuto a che fare con cappellani mormoni, sapevo anche che i Mormoni celebrano il battesimo al posto di persone defunte per dare a queste ultime un vantaggio in seguito. Ma tutti gli Evangelici che conoscevo consideravano queste pratiche non solo sciocche, ma eretiche.
L’autore di Ebrei ha riassunto la posizione biblica riguardo a questi temi quando ha detto: “Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Eb 9:27). Sarebbe difficile dirlo in modo più diretto di così. Dopo la morte, una persona aspetta il giudizio. Pregare per lei non serve a nulla.
In nessun passo delle Scritture ci viene detto di pregare per i defunti. In Luca 16:19-31, abbiamo il famoso racconto del ricco e di Lazzaro. Dopo che il ricco muore, vuole che Lazzaro vada dai fratelli per avvertirli del luogo in cui si trova. Se il popolo di Dio potesse aiutare i morti non credenti a uscire dall’Ade, pregando per loro, quanto è stato crudele Abramo a non rassicurare l’uomo ricco? Abramo avrebbe potuto dirgli che le preghiere dei vivi avrebbero posto fine al suo tormento. Doveva solo avere pazienza: avrebbe avuto un’altra occasione per credere.
Il problema di un non credente che è deceduto, non sta nel fatto di poter pregare per lui o meno. Il problema è che egli non ha, e non può avere1, la vita eterna. Per ricevere questa vita, una persona deve essere viva e credere in Cristo (Giovanni 11:26). Una volta che una persona non è più fisicamente in vita, la vita eterna non può essere ricevuta.
In Apocalisse 21:8, il Signore parla di coloro che sono nello stagno di fuoco, ma siamo dopo la creazione dei nuovi cieli e della nuova terra. La maggior parte di quelli presenti nello stagno di fuoco, a questo punto, sono morti da migliaia di anni. Perché si trovano in una condizione di tormento, come l’uomo ricco, e non hanno creduto dopo essere morti? Perché non hanno creduto durante il giudizio del Grande Trono Bianco? Perché il Signore descrive il loro destino come eterno (Apocalisse 20:10, 15)? I credenti nell’eternità non potrebbero pregare per coloro che si trovano nello stagno di fuoco, affinché possano uscirne una volta rinsaviti e scelto di credere?
C’è un’altra ragione per la quale non ci viene detto di pregare per i morti. Una tale pratica potrebbe facilmente indurci a tentare di comunicare con loro – per far loro sapere, appunto, che stiamo pregando per loro. Nella Bibbia, parlare con i defunti, o cercare di influenzarli, era sintomo di una grave decadenza spirituale (es. 2 Re 23:24). I Cattolici e i Mormoni possono servirci da monito.
A volte, sentiamo di bambini che pregano per Satana e i demoni, chiedendo a Dio di salvarli. Da Ebrei 2, sappiamo che Cristo non è morto per loro, per questo è impossibile che si salvino.
L’innocenza dei bambini ci fa anche sorridere. Tuttavia, non c’è niente di bello quando, similmente, gli Evangelici adulti pregano per i non credenti che sono deceduti. Dovremmo saperlo molto bene.
1 Esiste, ovviamente, un’età della ragione. Mi riferisco alle persone che muoiono nell’incredulità dopo aver raggiunto quell’età. Sul nostro sito web abbiamo diversi articoli al riguardo. Si veda questo blog di Bob del Novembre 2020 e questo blog di Bob del Maggio 2019.
di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.