Ricevo tante email. A volte ci impiego molto tempo prima di poter rispondere. Per esempio, ho ricevuto un’email il 19 Nov 2020 da Kent che mi chiedeva di rispondere ad un articolo del 14 Nov 2020. Oggi, 17 Dicembre 2021, 13 mesi dopo, finalmente riesco a rispondere alla sua domanda.
Perché questo enorme ritardo? Le ottime domande come quella di Kent mi portano a intraprendere uno studio personale che richiede ore e a volte giorni.
Se da una parte lo studio è importante e utile – o non ci avrei dedicato tempo – dall’altra mi porta a procrastinare su domande che, so già, richiedono tante riflessioni.
Ecco la domanda di Kent:
Personalmente ho tratto molti benefici dagli insegnamenti eccellenti con i quali sono stato benedetto attraverso GES. Sono debitore dei seguenti uomini dai quali ho imparato: Bob Wilkin, Shawn Lazat, Ken Yates, e ovviamente Zane Hodges, che per primo ha aperto i miei occhi sulla saggezza del pensiero e della teologia della Grazia Gratuita.
Ricevo un certo numero di insegnamenti e approfondimenti biblici tramite email. L’altro giorno ho ricevuto un articolo chiamato “No Santità, No Paradiso” di Greg Morse, uno scrittore che fa parte dello staff del ministero di John Piper, DesiringGod.org. Non credo in quello che l’autore dice, ma ho pensato, sarebbe interessante conoscere la tua risposta in merito a questo insegnamento?
Se il tempo e gli impegni lo permettono, vorrei avere la tua opinione. Grazie mille!
L’articolo di Greg Morse è come una trapunta fatta di tanti quadrati cuciti insieme. Interpreta in maniera errata verso dopo verso dopo verso e poi cuce tutte le sue interpretazioni fallaci in una trapunta teologica confusa e fuorviante.
Le parole citate nel titolo di questo articolo sono prese direttamente da quello di Morse. Il suo punto principale è ben espresso nelle sue due ultime frasi conclusive: “Nessuno sarà in paradiso sulla base delle proprie opere buone, e nessuno sarà in paradiso se non ha compiuto opere buone. Quindi, noi andiamo avanti in santità, verso la nostra casa celeste perché Gesù ci ha reso suoi”.
Se “nessuno sarà in cielo se non ha compiuto opere buone sulla terra”, allora cosa vuol dire compiere opere buone? Morse dice che vuol dire “odiare i propri peccati”, “amare Dio”, “abbedire a ciò che si conosce [i comandamenti di Dio]”, e “[bisogna] fare bene in questo mondo” affinché la nostra vita possa essere chiaramente vista dagli altri come santa. Leggete di nuovo quella lista. Soggetivo, soggettivo, soggettivo, soggettivo. Ognuno di questi quattro test sulla salvezza è incapace di darci una risposta certa. E anche se oggi tutte queste cose sono magari vere nella nostra vita, sarebbe impossibile sapere se persevereremo fino alla fine, come l’Apostolo Paolo stesso riconosceva (1 Cor 9:27).
Ecco perché Morse scrive, “A volte, tutti noi ci chiediamo semplicemente, Sono nato di nuovo?” Con questo NOI intende, “noi calvinisti.” Se guardiamo alle nostre opere per essere rassicurati, ci chiederemmo sempre se siamo nati di nuovo oppure no.
Morse cerca di provare le proprie affermazioni citando, senza fare esegesi, dieci passaggi. Clicca sull’icona della lente, sul nostro website. Ci sono articoli su tutti i passaggi che Morse ha citato, ma farò qui delle osservazioni generali circa il suo articolo.
Ecco sei osservazioni principali:
- Morse dimostra di ritenere autoritative non solo le Scritture, ma anche la Confessione di Westminster e il libro I Progressi del Pellegrino di Bunyan.
- Morse interpreta le Scritture in base alla Confessione di Westminster e I progressi del Pellegrino. Non interpreta quei due testi non ispirati alla luce delle Scritture.
- Morse malintepreta ogni passaggio citato nel suo articolo.
- Morse non fa esegesi di nessun passaggio. Cioè, non discute il contesto, il significato delle parole chiave nel passaggio, altri testi che contraddicono la sua tesi, etc.
- Morse vede come positivi e normali i dubbi, che una persona può avere del proprio stato, nei confronti di Dio.
- Morse non crede che certezza della salvezza sia possibile o desiderabile. Di fatto, ridicolizza quelli che dicono, “Una volta Salvato, Sempre Salvato” senza dimostrare, secondo sua opinione, con la loro vita “il sangue, il sudore e il travaglio della dottrina essenziale della santificazione”.
Ho pregato per Greg Morse mentre finivo questo articolo. Ho pregato che Dio possa portare qualcuno nella sua vita che lo spinga a guardare più attentamente alle Scritture. Per quattordici anni sono stato impantanato nel pensiero della salvezza per opere senza alcuna sicurezza del mio destino eterno. Avevo desiderio di sapere con certezza dove avrei speso l’eternità. Prego che Morse possa avere quello stesso desiderio e che possa cercare diligentemente il Signore a riguardo.
Di Bob Wilkin
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Bob Wilkin è il Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive in Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. Il suo ultimo libro è Turn and Live: The Power of Repentance.