Strada facendo giunsero a un luogo dove c’era dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?» [Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L’eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».] (Atti 8:36-37).
Oggi stavo leggendo un opuscolo che utilizzava Atti 8:37 come testo di prova. Dopo la citazione, l’autore scrive: “La salvezza è l’esercizio di tutto il cuore. È qualcosa di fervente, non di tiepido.”i
Chiunque abbia frequentato almeno due anni di greco del NT sa che Atti 8:37 non compare nella maggioranza dei manoscritti. Il testo critico (o testo Nestle-Aland) e il testo maggioritario lo omettono. Solo alcuni manoscritti greci e alcune traduzioni (latina, copta, georgiana, slava ed etiope) lo includono. Si veda questo articolo del CARM che ne analizza le prove. Il Textus Receptus (TR) è stato il primo NT in lingua greca. Si veda qui (https://zondervanacademic.com/blog/textus-receptus) per un approfondimento di due minuti sul TR da parte del Dr. Dan Wallace. Erasmo da Rotterdam utilizzò dai tre ai cinque manoscritti greci, alcuni dei quali contenevano At 8:37. Poiché la KJV (King James Version) e la NKJV (New King James Version) si basano sul TR e non sul TM (Testo Maggioritario) o sul TC (Testo Critico), includono Atti 8:37, ma la maggior parte delle traduzioni inglesi non lo fa.
Nessuna delle edizioni del Testo Maggioritario riporta Atti 8:37 al suo interno.
Dopo aver fatto riferimento a tutto meno che ad Atti 8:37, F. F. Bruce scrive:
Questo è il racconto nel testo originale. Ma abbastanza presto (probabilmente nel secondo secolo), un redattore ha ritenuto che non fosse congruo. Filippo deve sicuramente essersi accertato della genuinità della fede dell’Etiope. (Senza dubbio ne fu soddisfatto, ma ci sono alcuni che non si accontentano di lasciare che queste cose vengano semplicemente dedotte). Così, furono aggiunte alcune parole dove Filippo metteva alla prova la fede di quell’uomo… (Acts, p. 178).
Uno studio delle concordanze rivela che l’unico versetto in tutta la Bibbia che parla di credere con tutto il cuore sia Atti 8:37,ii che non fa parte della Scrittura.iii
La parola credere ricorre 100 volte nel Vangelo di Giovanni, l’unico libro evangelistico della Bibbia (Giovanni 20:31), e nemmeno una volta il Signore o l’apostolo Giovanni ne definiscono le qualità. Mai parlano di fede sincera, di fede vera, di fede genuina né menzionano molti degli altri aggettivi qualificativi spesso usati dai predicatori odierni.
In molti non credono nella giustificazione per mezzo della sola fede, a prescindere dalle opere; essi provengono da una tradizione che la sostiene a parole. Di conseguenza, attribuiscono delle qualità al significato di fede. È così che possono affermare che le seguenti siano tutte condizioni per avere la vita eterna: allontanarsi dai peccati, arrendersi ed essere dediti al Signore, obbedirgli e perseverare. Se avere fede significa tutte queste cose, allora la giustificazione attraverso la sola fede, a prescindere dalle opere, è una giustificazione per mezzo del pentimento, della resa e della dedizione al Signore, dell’obbedienza e della perseveranza.
È difficile credere che la giustificazione avvenga per mezzo della sola fede, a prescindere dalle opere. Certamente lo è stato per me, a causa dell’influenza del gruppo in cui sono cresciuto, che credeva nella perfetta santità senza peccato. È altrettanto difficile per coloro che crescono nella maggior parte delle chiese evangeliche di oggi. Tale concetto non corrisponde all’idea comune di giustizia. Come può Dio dare la vita eterna senza condizioni? Di certo, bisogna vivere una vita santa per entrare nel Suo regno. Se le Scritture insegnano qualcosa di diverso, allora esse devono essere rese conformi alla nostra interpretazione di ciò che è giusto.
No, non è necessario credere in Gesù con tutto il cuore per avere la vita eterna; nessun verso lo afferma. La fede non ha misura. O si crede oppure no. Aggiungere un complemento di qualità come “con tutto il cuore” confonde le persone, che finiscono per chiedersi se credono abbastanza.
Avete fede, con tutto il cuore, che due più due fa quattro? Che cosa vorrebbe dire? Credete con tutto il cuore che Gesù sia nato a Betlemme? Che sia morto sulla croce per i nostri peccati? Che sia risorto dai morti? Nessuno vi chiede se credete con tutto il cuore a queste cose.
O si crede a qualcosa oppure no. Non complicate inutilmente la promessa della vita eterna. Il Signore e i suoi apostoli non l’hanno fatto. Sola fide. Per mezzo della sola fede.
Tenete a mente la grazia.
i David W. Cloud, Does Salvation Make a Difference? p. 19. Questo opuscolo promuove la Signoria della Salvezza.
ii Due versetti parlano di credere “nel tuo cuore” (Ro 10:9) e “con il cuore” (Ro 10:10). C’è anche un verso che parla di essere lenti di cuore nel credere (Luca 24:25), anche se si riferisce ai credenti che erano lenti a credere che Gesù fosse risorto dai morti. Credere nel o con il cuore significa credere intimamente (a differenza della confessione con la bocca, che è qualcosa che si manifesta esteriormente). La parola non è un riferimento letterale al cuore, ma all’io interiore dove ha luogo la fede. Mente e cuore sono usati come sinonimi nel NT (ad esempio, Eb 8:10; 10:16; Gm 4:8).
iii Si noti che anche se Atti 8:37 fosse parte della Scrittura, la questione nel suo contesto è il battesimo, non la salvezza. Naturalmente, un predicatore della Signoria della Salvezza potrebbe sostenere, come fa Cloud, che ciò che Filippo intendeva dire è che solo le persone nate a nuova vita possono essere battezzate e che l’Etiope poteva esserlo solo se credeva in Gesù con tutto il cuore.
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.