Sul nostro canale YouTube pubblichiamo molti dei messaggi della nostra conferenza annuale. Ne pubblichiamo uno alla settimana.
Mi piace dare un’occhiata a questi video e leggere i commenti.
Il nostro video del 6 settembre si intitola “The Changing State of Free Grace Theology” di Mike Lii. Un commento anonimo ha attirato la mia attenzione: “Mike Lii sta dicendo che per essere salvati bisogna aderire alla dottrina della sicurezza eterna? È questa la posizione della GES? Se è così, la mia fede nella GES come organizzazione vacilla decisamente, perché la trovo una follia”.
L’espressione sicurezza eterna non si trova nelle Scritture. Troviamo scritto, invece, vita eterna. La vita eterna dura per sempre, non può essere persa. Il Signore Gesù ha promesso che chiunque crede in Lui non perirà mai, ma ha vita eterna (Giovanni 3:16). Si può credere a questo e contemporaneamente credere che si possa perire? No.
Prima di giungere alla fede in Cristo per avere la vita eterna, credevo che Gesù fosse Dio, che fosse morto per i miei peccati sulla croce, che fosse risorto corporalmente dai morti e che offrisse una salvezza temporanea a tutti coloro che abbandonano i loro peccati e iniziano a seguirlo. Pensavo che la salvezza fosse incerta fino alla morte. Dovevo vivere una vita senza peccato per mantenerla. Un solo peccato e sarei stato perduto per sempre. (Sì, credevo in una forma estrema di Signoria della Salvezza).
Pensavo di credere a Giovanni 3:16, ma non era così. Non l’avevo compreso.
Ho dovuto convincermi che il mio destino eterno fosse assicurato semplicemente dalla fede in Gesù. Ero un moderno fariseo moralista, finché Dio non mi ha aperto gli occhi alla verità che chi crede in Gesù non perirà mai: ha la vita eterna ed essa non può essere persa.
Perché ciò risulta controverso?
Perché il commentatore dice: “È una follia”?
Il motivo è che molte persone meravigliose, che credono nella divinità, nella morte e nella risurrezione di Gesù e che stanno facendo del loro meglio per essere degne del paradiso quando moriranno, verrebbero escluse. Gesù escluderebbe davvero dal regno coloro che non hanno mai creduto in Lui per avere il dono certo della vita eterna?
Sì, lo farebbe. E lo farà. Al giudizio del Grande Trono Bianco, molti lo chiameranno “Signore” e mostreranno le loro opere come prova del fatto che dovrebbero essere ammessi nel Suo regno (Matteo 7:21-23). Egli, però, li escluderà perché non hanno mai creduto in Lui per avere la vita eterna (Giovanni 5:39-40).
Giacomo e gli apostoli dichiararono al Concilio di Gerusalemme che la salvezza è solo per fede, a prescindere dalle opere (Atti 15:1, 5, 7-11).
Potrebbe non sembrarci giusto che il Signore Gesù escluda dal Suo regno persone che credono di dover essere sufficientemente brave, e rimanere tali, per essere degne di entrare nel Suo regno. Potremmo pensare che sia una follia.
Tuttavia, la questione in gioco è dove passeremo l’eternità. Se c’è la possibilità che la vostra visione del messaggio della salvezza sia sbagliata, non sarebbe opportuno pregare a tal riguardo? Non sarebbe saggio dare un’altra occhiata a Giovanni 3:16?
Gesù non offre una salvezza precaria. Non l’ha mai fatto e mai lo farà.
di Bob Wilkin
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.