Ieri (23 luglio) ho ascoltato un sermone su questa parabola da Michael Hewett, pastore associato della Coppell Bible Fellowship. È stato un messaggio eccellente.
Mentre Michael parlava, mi sono ritrovato a riflettere su questo verso contenuto in Mt 13:43: “Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda” (enfasi aggiunta).
Le parole del Signore qui sono molto simili a quelle in Daniele 12:2-3: “Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per un’eterna infamia. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento, e quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno” (enfasi aggiunta).
La maggior parte dei commentatori interpreta Mt 13:43 come un’esperienza eterna che tutti i credenti vivranno (ad esempio, Hal Haller, R. T. France, Leon Morris, Craig Blomberg, R. H. Lenski).
Ma mi domando se forse il Signore non stesse parlando di una ricca esperienza eterna che solo i credenti vittoriosi sperimenteranno. Si confrontino, ad esempio, 2 P 1:5-11; Ap 2-3.
L’interpretazione è resa ancor più difficile dal fatto che anche Daniele 12:2-3 è largamente inteso come riferibile a tutti i credenti che risplenderanno per sempre.i Tuttavia, sarebbe strano fare riferimento a tutti i credenti come a “coloro che sono saggi”. Nella letteratura sapienziale dell’AT e del NT, i credenti non sono tutti saggi. Essi sono chiamati a essere saggi ma ciò non è garantito.
Se capisco bene quello che G.H. Lang vuole dire, egli ritiene che Mt 13:43 e Da 12:3 si riferiscano entrambi ai credenti fedeli che regneranno nella vita futura, non a tutti i credenti (Pictures and Parables, pp. 119, 123). Egli afferma: “Ogni credente è destinato ad avere cognizione spirituale e quindi a crescere nella conoscenza di Dio” ma solo “quelli che lo fanno sono da stimare altamente e da considerare degni di doppio onore” (p. 119).
Dunque, che differenza fa questo?
Non tutti i credenti risplenderanno allo stesso modo nel regno (cfr. Luca 19:16-26; 1 Co 9:24-27; 2 Co 5:9-10; Ga 6:7-9; 2 Ti 2:12; 4:6-8; Ap 2:26). Poiché sia Da 12:3 che Mt 13:43 fanno riferimento ad uno splendore massimo, direi che questi versetti si riferiscono ai credenti che hanno vinto, non a tutti i credenti.
Tra l’altro, l’espressione i giusti è spesso utilizzata nei Vangeli come riferimento a coloro che sono giusti nella loro esperienza di vita, non semplicemente nella loro posizione dinanzi a Dio (es. Mt 9:13; 25:37, 46; Mr 2:17; Lu 5:32; si veda anche Lu 1:6).
La parabola della zizzania e del buon seme dovrebbe spronarci a vivere alla luce dell’imminente ritorno del Signore, così da poter partecipare pienamente alla Sua gloria futura (es. Mt 16:27).
A tal proposito, Michael ha anche brillantemente suggerito che la zizzania è un servo di Satana e che il suo ruolo è duplice. Da una parte, cerca di impedire che le persone giungano alla fede in Cristo. Dall’altra, cerca di ostacolare gli sforzi del buon seme di condurre altri alla fede e discepolarli fino alla loro maturità.
Caro credente, puoi essere usato da Dio sia per condurre le persone alla fede che per aiutarle a maturare, così che possano risplendere in eterno nel regno di Gesù. Che meravigliosa chiamata abbiamo.
i Molti commentatori di Da 12:3 interpretano questo splendore come una ricompensa ma suggeriscono che si tratti di una ricompensa che tutti i credenti riceveranno, poiché credono che tutti i credenti saranno fedeli (es., J. Dwight Pentecost, Stephen Miller, Warren Wiersbe, Robert Chisholm). Si noti, tuttavia, che il decalogo della United Bible Society sembra ritenere che Da 12:3 si riferisca ai credenti vittoriosi, non a tutti i credenti: “Questo non deve essere inteso in termini di teologia cristiana (ove i credenti sono giustificati dalla grazia di Gesù Cristo, si veda Tito 3:6-7). Si tratta, piuttosto, di saggi maestri che istruiscono i connazionali ebrei su come vivere in una giusta relazione con Dio. La REB (Revised English Bible) traduce ‘coloro che hanno guidato il popolo nella vera via'” (Peter-Contesse e Ellington, A Handbook on the Book of Daniel, p. 325).
di Bob Wilkin
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.