Mark, dal Northeast, ci ha inviato una domanda sul Vangelo in Marco 1:14-15 che è frequente:
Marco 1:15 dice: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Io e mia moglie siamo ascoltatori affezionati. Potreste spiegare meglio questo versetto, per favore?
Per comprendere il verso 15, è necessario consultare il versetto precedente. Si legge: “Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo [del regno] di Dio“. La parola tradotta vangelo significa semplicemente buona notizia. Il contesto ci mostra che il versetto 15 si riferisce alla buona notizia che il regno di Dio veniva offerto a quella generazione di Giudei. Il regno era vicino.
Un’enorme confusione nasce quando si pensa che ciò si riferisca alla buona notizia della lettera ai Galati: la giustificazione per mezzo della sola fede, a prescindere dalle opere.
Ma perché il Signore Gesù parlò di ravvedimento? La condizione necessaria per avere vita eterna è la fede in Cristo, non il ravvedimento. La questione, qui, non è la salvezza individuale, ma l’avvento del regno di Dio per l’intera nazione di Israele di allora.
Affinché il regno venga, la nazione ebraica deve credere ed essere in comunione con Dio. Di qui, l’invito al ravvedimento ed a credere che il regno di Dio fosse vicino. Credere che fosse vicino significava, verosimilmente, credere che Gesù fosse il Re venuto a stabilire il regno. Se qualcuno ci credeva, sarebbe arrivato facilmente a credere alla promessa, fatta da Gesù, di dare vita eterna a tutti coloro che credono in Lui (per esempio, Giovanni 3:16).
Si veda questo blog del Febbraio 2022 che spiega Marco 1:14-15.
Purtroppo, molti fraintendono e pensano che il Vangelo del Regno equivalga all’offerta della salvezza eterna a tutti coloro che si ravvedono e credono in Cristo (per esempio, si veda questo articolo di gotquestions.org). Cercando tra i vari commentari, tutti, tranne The Grace New Testament Commentary, interpretano Marco 1:15 come l’offerta della salvezza eterna, da parte di Gesù, a coloro che si pentono e credono che il regno sia giunto.
È impossibile trasformare Marco 1:15 nello stesso messaggio di Giovanni 3:16. Il primo è un invito alla nazione di Israele a ravvedersi ed a credere che il regno sia vicino, affinché possa essere stabilito in quel momento. Giovanni 3:16 è la promessa che chi crede in Gesù ha vita eterna e non perirà mai.
Giovanni 3:16 non menziona il ravvedimento né il regno.
Marco 1:15 non menziona la vita eterna né il fatto di credere nel Signore Gesù per averla.
Il Vangelo di Giovanni è un libro evangelistico. Il Vangelo di Marco, no.
L’espressione vangelo del regno ricorre solo cinque volte nel NT, tutte in Matteo e Marco (Mt 4:23; 9:35; 24:14; Mr 1:14-15). Tutte, tranne Mt 24:14, indicano che il Signore Gesù ha predicato la buona novella del regno durante il suo ministero terreno.
Matteo 24:14 si riferisce alle persone che predicheranno il Vangelo del Regno durante la Tribolazione. Gesù profetizzò dicendo: “E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine“. Non ci è stato comandato di predicare il Vangelo del Regno oggi. Non sappiamo quanto tempo trascorrerà prima del Rapimento e dell’inizio della Tribolazione, ma quando mancheranno meno di sette anni all’instaurazione del regno, la buona notizia della venuta del regno sarà predicata nuovamente.
Marco 1:14-15 può essere facilmente interpretato se riconosciamo che il regno fu offerto alla nazione di Israele nel primo secolo ma fu da questa rigettato.
di Bob Wilkin
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.