In 1 Timoteo 6:12 Paolo dichiara: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni”.
Timoteo, come tutti i credenti, aveva già la vita eterna. Allora perché Paolo gli avrebbe comandato di afferrarla? E che cosa starebbe a significare?
Paolo lo stava invitando a cogliere la potenziale pienezza della vita eterna. Confrontate il versetto 19, in cui Timoteo viene istruito a dire ai credenti ricchi “Così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per l’avvenire, per ottenere la vera vita”. Il tesoro ben fondato per l’avvenire si riferisce ad una esperienza eterna ricca.
Dobbiamo aggrapparci alla promessa delle ricompense eterne se vogliamo averle.
Nel loro commentario alle lettere di Paolo a Timoteo e Tito, Arichea e Hatton scrivono:
La vittoria della gara è descritta nei termini di “afferrare” la ricompensa, che è la vita eterna (per la quale si veda 1:16). L’immagine è quella del vincitore di una gara a cui viene consegnato il trofeo del campione. Afferrare la vita eterna può essere semplicemente un modo per dire “ottenere la vita eterna come premio della tua vittoria” (p. 154).
Non so se essi interpretano la ricompensa come pienezza della vita eterna o semplicemente come essere nel regno per sempre. Forse credono nella Signoria della Salvezza. Ma l’apostolo Paolo credeva chiaramente che la vita eterna si ottiene, nel presente, semplicemente e unicamente per fede (1 Tim 1:16) e che la pienezza della vita eterna è una ricompensa.
Litfin commenta:
Timoteo doveva impegnarsi al massimo in questa lotta, la più utile, quella per accrescere la fede. Ciò avrebbe comportato la completa appropriazione (cfr. “ottenere” al v. 19), in ogni momento, del fatto che egli possedeva la vita eterna. (Le parole di Paolo “Afferra… la vita eterna”, non suggeriscono in alcun modo che Timoteo possa ottenere la vita eterna con i propri sforzi) (“1 Timothy”, in TBKC, p. 747).i
Il commento di Larson è utile:
La vita eterna in cui i credenti entrano non è semplicemente una speranza futura, ma è anche una realtà presente. Noi afferriamo questa vita eterna quando viviamo nella potenza e nei valori del regno eterno di Dio. Non sperimenteremo la pienezza del regno di Cristo fino al futuro, quando regnerà su tutta la terra. Ma la vita eterna è ancora accessibile al momento presente. La tocchiamo con mano quando disponiamo la nostra vita quotidiana in armonia con Dio e il suo Spirito (1-2 Thessalonians, 1-2 Timothy, Titus, & Philemon, p. 247).
Questo è uno dei pochi passaggi che parlano della vita eterna come possibile ricompensa futura per chi persevera fedelmente nel servizio. Si vedano, ad esempio, Matteo 19:29 e Ga 6:7-9. La pienezza della nostra esperienza di vita eterna, nel presente e nell’eternità, è condizionata dal fatto di afferrare la vita eterna, il che significa vivere in modo coerente con i valori della vita futura (1 Ti 6:19).
Per ottenere la vita eterna è necessario tenere a mente la grazia.
i Pur comprendendo il desiderio di Litfin di difendere il messaggio di Giovanni 3:16, queste parole suggeriscono che Timoteo potrebbe ottenere la vita eterna con i suoi sforzi, ma non nel senso semplicemente di possedere tale vita. Paolo stava parlando della necessità di afferrare la vita eterna per averla in modo più abbondante.
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.


