“Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato (cioè riprovato)” (1Co 9:24-27).
Mark Twain disse: “L’accettazione di se stessi si acquisisce principalmente dal plauso degli altri”.
W. Somerset Maugham scrisse in The Moon and Sixpence: “Il desiderio di essere approvato dell’uomo da parte dei suoi simili è così forte… da esserne controllato; esso è sempre allerta nell’interesse del suo padrone per spezzare sul nascere ogni desiderio di staccarsi dal gregge”.
Tutti desideriamo di essere accettati. Dio ci ha creato con delle connessioni affinché ciò risultasse importante.
L’approvazione che desideriamo maggiormente è quella delle persone che più ci stanno a cuore. Crescendo, abbiamo cercato di ricevere e mantenere l’approvazione dei nostri genitori.
Quando ci siamo sposati, abbiamo cercato di conservare quella da parte del nostro coniuge.
Come dipendenti, cerchiamo di ricevere costantemente l’apprezzamento da parte del nostro capo.
Come cristiani, puntiamo ad avere il plauso continuo del Signore Gesù Cristo.
Se ce la immaginiamo come una piramide, la Sua approvazione dovrebbe essere in cima.
Paolo afferma che l’uomo spirituale ha “la mente di Cristo” (1Co 2:16). Avere la Sua mente significa pensare come Egli pensa. Significa avere una mentalità simile a quella di Cristo. Al centro della mente di Cristo c’è la ricerca del Suo consenso. Paolo sottolinea l’importanza di essere approvati da Cristo.
Sapeva di avere l’approvazione di Gesù. Si veda 2Co 13:6. La sua preoccupazione era quella di conservarla, mentre invitava gli altri a sforzarsi di riceverla e a loro volta mantenerla. Si veda 1Co 9:24-27, sopra citato.
Essere nella fede nel corso della nostra esperienza cristiana, significa essere approvati nel presente (2Co 13:5-7).
Altre espressioni, oltre ad approvato o riprovato (dokimos, adokimos e dokimazō) includono: “Va bene, servo buono” (Luca 19:17), “Va bene, servo buono e fedele” (Matteo 25:21-23), e altre forme di lode e ricompensa (albero della vita, manna nascosta, nuovo nome, Egli che ci riconoscerà davanti al Padre, ecc.)
Il Signore Gesù ha affermato che sarebbe terribile guadagnare il mondo intero in cambio dell’approvazione di Dio (Matteo 16:26).
Entrambi, credenti e non, riconoscono che essere accettati è importante. Molti sostengono che l’accettazione da parte di se stessi sia la cosa primaria.
Oliver Goldsmith ha detto: “Colui che cerca solo il plauso dall’esterno affida tutta la sua felicità alla custodia di un altro”.
Pamela Anderson ha detto: “Alla fine, devi solo renderti conto che stai vivendo per un pubblico composto da una sola persona. Non sono qui per ricevere l’approvazione degli altri”.
Ma come possiamo sentirci approvati? Come cristiani, la fonte dovrebbe essere un pubblico fatto da uno soltanto, ma con la U maiuscola. Una volta ho sentito il defunto evangelista battista Ron Dunn dire, parlando davanti a 5.000 membri dello staff di Campus Crusade for Christ (intorno al 1975), che non considerava le persone davanti a lui come il suo pubblico. Diceva: “Dio è il mio pubblico”. Cercava la Sua approvazione. Mi commosse quello che disse. Il plauso di Dio è davvero la cosa principale.
Solo se abbiamo la Sua approvazione possiamo avere una forte accettazione di noi stessi.
Il grido trionfale dell’apostolo Paolo alla fine della sua vita in 2Ti 4:6-8 è stato possibile solo perché sapeva di aver terminato la sua corsa avendo l’approvazione del Signore.
Tutti noi dovremmo vivere come se Dio fosse il nostro pubblico primario. Il Signore Gesù è l’unico del quale dobbiamo desiderare l’approvazione. Sarebbe molto triste ottenere il plauso dell’intero mondo e perdere il Suo.
Abbiamo la Sua approvazione finché camminiamo alla luce della Sua Parola e confessiamo i nostri peccati quando li riconosciamo. La chiave è dimorare in Lui e far sì che la Sua Parola dimori in noi. Finché continueremo a camminare con Lui, rimarremo in uno stato di approvazione.
Non sarebbe bello sentirgli dire: “Ben fatto, servo buono e fedele”?
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.