Una delle caratteristiche uniche del libro di Marco è che è il solo Vangelo che descrive il cuore dei discepoli di Gesù come indurito. È lo stesso Marco che ce lo dice (6:52) e persino il Signore (8:17). Molti hanno commentato che il Vangelo di Marco riporta i discepoli in modo negativo più degli altri Vangeli, e questi versi ne sono certamente un esempio. Avere il cuore duro verso il Signore non è certo una descrizione lusinghiera.
Anzi, quando si guarda al libro nel suo insieme, la descrizione è alquanto brutale. Non sono solo i discepoli ad essere dipinti come aventi il cuore indurito.
Poco prima, il Signore aveva avuto delle discussioni con alcuni leader religiosi. In Marco 2:1-12, il Signore guarisce un paralitico proprio davanti a questi leader. Invece di considerare che forse potrebbe essere il Cristo, dal momento che ha dimostrato un tale potere, sono scandalizzati perché Gesù aveva detto al paralitico che i suoi peccati gli erano perdonati. Lo accusano di blasfemia. In tutto il Vangelo di Marco, vediamo che questi uomini non volevano tener conto di quello che diceva o faceva Gesù.
Poco dopo, Gesù guarisce un uomo con una mano paralizzata (3:1-5). I leader religiosi si scandalizzarono di nuovo perché lo fece di sabato. La loro tradizione religiosa non permetteva una cosa simile. Questi uomini erano così orgogliosi delle loro tradizioni e sentivano che, poiché le osservavano in maniera legalistica, loro fossero meglio degli altri. Questo orgoglio spirituale era più importante, per loro, di quell’uomo che era stato guarito. Amavano mostrare la loro religiosità – il modo in cui apparivano agli altri. Non avevano misericordia nei confronti di quest’uomo né delle difficoltà che la sua disabilità gli aveva causato. Ancora una volta, non erano pronti ad ascoltare gli insegnamenti del Signore, nonostante Egli avesse guarito un uomo miracolosamente.
È qui che ci viene detto cosa il Signore pensasse di questi uomini. Avevano il cuore indurito (3:5). I loro cuori non erano aperti a ciò che il Signore stava dicendo e facendo. I loro cuori erano anche induriti dall’orgoglio spirituale, che gli impediva di essere misericordiosi verso gli altri.
Quanto è triste che, più tardi, i discepoli vengono descritti usando lo stesso termine. In Marco 6:52 ci viene detto che avevano i cuori induriti perché non imparavano ciò che il Signore gli stava insegnando. La stessa cosa è vera in Marco 8:17. Come i leader religiosi, i loro cuori erano induriti dalla verità che era proprio davanti a loro. Anche se erano credenti ed avevano la vita eterna, in questo contesto erano come quegli scribi e farisei legalisti ed increduli.
Il messaggio è chiaro. I credenti possono agire come il mondo. Anzi, un discepolo può agire come il mondo. Questo è un pericolo reale. Ovviamente, non riguarda la perdita della vita eterna, cosa impossibile. Ma, sia Marco che il Signore lanciano un appello ai lettori del Vangelo di Marco di non essere come il mondo.
Possiamo scegliere di ignorare gli insegnamenti del Signore nelle Scritture. Possiamo chiuderci ai Suoi insegnamenti perché non corrispondono a quello che noi crediamo sia giusto. Possiamo rifiutarci di crederci. Così, i credenti possono indurire i loro cuori.
Ma possono i nostri cuori diventare, in un altro modo, come i cuori induriti dei leader religiosi increduli, che Gesù affrontava? Marco sembra dirci che possiamo essere come loro. Ricordi com’erano? Essi si glorificavano esternamente per la loro religiosità tanto da non avere misericordia per gli altri. L’immagine di ciò che fanno è odiosa. Non vorremmo mai essere come loro nei confronti di un uomo paralizzato ed uno con la mano avvizzita.
Tuttavia, mi rendo conto, che possiamo davvero essere come loro. Quanto è facile, da credenti, pensare che siamo meglio degli altri. Quanto è facile agire con uno scopo di impressionare gli altri attraverso la nostra apparenza esteriore. Quanto è facile sviluppare orgoglio spirituale. Quando lo facciamo, cadiamo nel pericolo di diventare spietati verso gli altri. Il Signore ci insegna ad essere misericordiosi gli uni verso gli altri, ma se il nostro cuore si è indurito ai Suoi insegnamenti, possiamo anche non fare quello che ci dice di fare.
Qualunque forma possa assumere nella nostra vita individuale, ci viene detto nel Vangelo di Marco che, come i farisei, possiamo avere il cuore duro. Possiamo chiedere al Signore cuori teneri, cuori aperti a ciò che ci insegna, specialmente per quanto riguarda il modo in cui vediamo e trattiamo gli altri.
Di Kenneth Yates
_____
Ken Yates (ThM, PhD, Seminario Teologico di Dallas) è Editore del giornale della Grace Evangelical Society, Relatore Internazionale GES e della Costa Est. Il suo ultimo libro si intitola: Hebrews: Partners with Christ.