In Luca 6:20, il Signore esordisce con il Sermone della Pianura, un messaggio che parla di discepolato; non si tratta, pertanto, di un messaggio evangelistico. Potremmo dire che fornisce delle istruzioni ai credenti su come eccellere nel regno di Cristo. Coloro che saranno grandi nel Suo regno, avranno più intimità con il Signore quel giorno. E sono anche gli stessi che sperimentano una maggiore vicinanza a Lui in questa vita. Sebbene tutti i credenti possiedano la vita eterna – la quale non può essere mai persa – non tutti godono o sperimentano quella vita allo stesso modo. I cristiani possono vivere in abbondanza la vita eterna sia adesso che per sempre (Giovanni 10:10).
Non sorprende, quindi, che il Signore apra il sermone descrivendo chi è il credente “beato” (6:20-23). Gesù afferma che coloro che soffriranno per Lui riceveranno una grande ricompensa e fa sapere a chi desidera seguirlo che qualsiasi sacrificio richiesto sarà ben ripagato.
Come ci si aspetterebbe, il pubblico presente durante questo sermone è composto da credenti. Luca scrive che quando Gesù iniziò a parlare, guardò verso “i suoi discepoli” (6:20). Il Vangelo è stato scritto per i credenti, quindi è logico dedurre che un lungo discorso come il Sermone della Pianura contenga insegnamenti a loro rivolti.
Tuttavia, di recente, ho notato delle differenze in quel pubblico. Subito prima di pronunciare questo messaggio, il Signore sale su un monte per pregare. Dopo aver pregato tutta la notte, sceglie i dodici Apostoli che gli saranno più vicini durante il Suo ministero terreno. Ci vengono persino detti i loro nomi (6:12-16). Poi, chiama questi ultimi a salire sul monte per stare con Lui.
Quando, insieme, scendono dalla montagna al luogo pianeggiante, ci viene detto che una folla di altri discepoli era venuta ad incontrarlo. Questi non erano i Dodici, che avrebbero costituito la cerchia più intima di Cristo, ma erano comunque suoi studenti.
Ma c’era anche un altro gruppo di persone. A differenza degli altri due, non sono chiamati “discepoli”, ma piuttosto “un gran numero di persone”. Luca scrive che erano venuti da vari luoghi per ascoltarlo. Quel giorno, nella pianura, ne ebbero l’opportunità. Alcuni di loro erano venuti da luoghi lontani.
Da che genere di persone era composta quella moltitudine? Sicuramente c’erano dei credenti tra di loro. Gesù aveva predicato di essere il Cristo e lo aveva dimostrato attraverso l’esercizio dei Suoi poteri miracolosi. Questi credenti avevano viaggiato per ascoltare Colui che sapevano essere il Cristo.
Non credo di dare troppa importanza al racconto se considero i credenti di quell’uditorio divisi in tre categorie. La prima è rappresentata dai Dodici, quelli più vicini al Signore. Potremmo dire che avevano un posto in prima fila. Dietro di loro c’era un gruppo di altri “discepoli”. La parola significa “studenti” e descrive coloro che vogliono seguire il Signore. Non erano vicini al Signore come i Dodici, ma lo erano maggiormente rispetto ad un credente che non era un discepolo.
Dietro questa grande folla di discepoli c’erano poi quei credenti che invece non lo erano. Luca non attribuisce loro questo titolo. L’immagine è quella di persone più distanti dal Signore rispetto a tutti coloro che sono chiamati discepoli. Potremmo dire che erano seduti nelle ultime file.
In altre parole, mentre il Signore stava insegnando ad una folla di credenti, alcuni Gli erano molto vicini, altri erano un po’ più lontani e altri ancora erano anche più distanti. Nel Suo sermone, stava parlando di coloro che sarebbero stati benedetti nel regno. Parte di questa benedizione consisterà nel privilegio di essergli vicino. Nel regno, alcuni credenti avranno una maggiore vicinanza al Signore rispetto ad altri. Quelli che Gli saranno più vicini, saranno coloro che ascolteranno e obbediranno alle cose che ha insegnato.
Nel regno, non sarebbe bello avere un posto in prima fila?
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.