In un documentario intitolato “Una volta che si è salvati, si è salvati per sempre?”, studiosi della Bibbia e pastori cercano di confutare il concetto di OSAS (Once Saved, Always Saved – Una volta che si è salvati, si è salvati per sempre).
Una parte di tre minuti del documentario risponde alla domanda: “Siamo salvati per mezzo delle nostre opere?”.
Prima parte. Nel primo minuto, i Dottori Morrell, Oswalt, McKnight e Witherington affermano che la salvezza si ottiene per grazia attraverso la fede e non per opere. Si veda qui dal minuto 58:35 al 59:34.
Molti potrebbero essere tratti in inganno da questo primo minuto, pensando che gli interlocutori credono che non siamo salvati per mezzo delle nostre opere. Ma se si guardano gli ultimi due minuti di questa sezione, si vedrà che essi credono nella necessità di perseverare nelle buone opere per evitare la condanna eterna.
Seconda parte. Nella seconda parte, viene introdotta la necessità di compiere buone opere per mantenere la salvezza. Si veda qui dal minuto 59:34 al minuto 1:00:24.
McKnight dice: “Ma coloro che sono salvati, sono trasformati in concessionari di buone opere”.
Witherington dichiara: “Ovviamente, le buone opere fanno parte del processo di santificazione. Efesini 2:10 dice che siamo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere”.
Brown cita Matteo 5:16 e 1Pt 2:12, che dicono che dobbiamo far risplendere la nostra luce ed avere un comportamento esemplare.
Morrell afferma che siamo giustificati “da una fede vivente” e che “le opere sono la prova di una fede vivente… Finché siamo nella fede e abbiamo la fede, allora abbiamo le promesse della fede, quali la vita eterna e il perdono dei peccati”.
È difficile comprendere il loro punto di vista. Perché il fatto che Dio ordini ai credenti di produrre buone opere dimostrerebbe che il concetto di OSAS è falso? Perché Efesini 2:10 sarebbe in contraddizione con Efesini 2:8-9? Paolo non dice forse chiaramente che la salvezza è un dono di Dio e che non è il risultato delle opere? Non dichiara forse che i credenti sono salvati per grazia attraverso la fede?
Terza parte. Nel terzo minuto sottolineano il fatto che la salvezza possa essere persa. Si veda qui dal minuto 1:00:24 al minuto 1:01:35.
Witherington cita i tre tempi della salvezza e dice: “Finché non si avranno completati tutti e tre i tempi, la situazione non sarà risolta”. In altre parole, si perderà la salvezza se non si continua a credere e a compiere opere.
McKnight dice: “La giustificazione per fede non significa che la porta alle nostre spalle sia chiusa”. Sostiene che se ci allontaniamo da Gesù, perderemo la nostra salvezza.
Brown dichiara di non trovare nelle sue opere la garanzia della salvezza. Eppure, egli crede che la salvezza si può perdere. Quindi, come può essere sicuro di essere ancora salvato? Se la sicurezza non è data dalle opere e non è data dalla fede, come fa ad essere sicuro? Non lo dice.
McKnight afferma che adempiamo la Legge, e molto di più, se siamo ripieni dello Spirito Santo. Si tratta di un modo elegante per dire che manteniamo la nostra salvezza finché produciamo opere abbastanza buone da tenerci in salvo.
Oswalt conclude questa parte dicendo che le buone opere non ci salvano, ma “la salvezza che non si traduce in una vita trasformata non ha colto il punto centrale”.
Allora, qual è il “punto centrale”? Sembra proprio che dobbiamo vivere una vita trasformata al fine di mantenere la nostra salvezza.
Conclusione. Questi studiosi sostengono che la salvezza è inizialmente solo per fede,i indipendentemente dalle opere, ma che bisogna perseverare nella fede e vivere una vita trasformata per mantenerla.
Non dicono come si possa recuperare se si perde la salvezza né come quest’ultima si ottiene, innanzitutto. Che cosa bisogna credere, precisamente, per iniziare [quello che loro chiamano] il processo di salvezza?
Efesini 2:8-9 è chiaro. Siamo stati salvati per grazia mediante la fede e senza le opere. Il tempo passato prossimo si riferisce a qualcosa che è accaduto nel passato e che ha un risultato che dura nel tempo. Cioè, siamo stati salvati in passato, siamo salvati nel presente e rimarremo salvati per sempre. Questo è il grande dono che Dio fa, gratuitamente, a tutti coloro che credono nel suo Figlio.
C’è una porta chiusa dietro di noi! Non moriremo mai, non avremo mai più fame, non avremo mai più sete e non saremo mai cacciati via. La porta chiusa rappresenta la promessa di vita eterna fatta dal Signore Gesù Cristo.
Il concetto di OSAS (Una volta che si è salvati, si è salvati per sempre) è vero. Grazie a Dio lo è.
Tenete a mente la grazia.
i Naturalmente, tutti concordano con il dottor Morrell che la fede non è semplicemente essere convinti che ciò che il Signore Gesù promette in Giovanni 3:16 sia vero. Tutti credono che la fede che salva sia “una fede viva, una fede che opera”. Tutti sostengono che per essere salvati, innanzitutto, ci si debba allontanare dai peccati, arrendere a Cristo, impegnare a servirlo per il resto della vita e poi si debba intraprendere il cammino dell’obbedienza. Questa “fede” non è affatto fede. Il dottor Earl Radmacher una volta definì questa interpretazione della fede che salva “un ritorno a Roma”.
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Bob Wilkin (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è il Fondatore e Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive a Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. I suoi ultimi libri sono Faith Alone in One Hundred Verses e Turn and Live: The Power of Repentance.