Luca 5:17-26 è il passo che racconta la storia del paralitico che venne guarito dal Signore quando i suoi amici lo calarono dal tetto. Pur avendo sentito molte volte questa storia, di recente ho notato qualcosa che mi era sfuggito.
Luca racconta che nella casa c’erano scribi e farisei. Finora avevo pensato che si trattasse di una piccola parte della folla ivi presente, ma Luca afferma che essi provenivano da “tutti i villaggi” della Galilea, della Giudea e persino da Gerusalemme. Parliamo di molte città! Ho capito che vi erano molti capi religiosi che erano venuti a vedere ed ascoltare il Signore. Mi risulta che nel primo secolo le case fossero piccole. Luca ci sta dicendo che Gesù si trovava in una casa piena di farisei e di scribi.
A causa della presenza di tutti questi uomini, il paralitico non poteva entrare in casa (v. 19). Essi impedirono al malato di entrare dalla porta. I suoi amici furono costretti a portarlo sul tetto e a calarlo da lì. Questo era l’unico modo per lui di poter stare alla presenza del Signore.
Il malato e i suoi amici erano credenti. Volevano stare vicini al Signore. Volevano che il loro amico fosse guarito. Possiamo tranquillamente presumere che volessero ascoltare ciò che Gesù stava insegnando in quella casa. Gesù li elogiò per la loro fede e annunciò che i peccati dell’uomo paralizzato erano stati perdonati.
A differenza di quell’uomo e dei suoi amici, i capi religiosi erano lì per criticare il Signore: lo accusarono di blasfemia.
Il racconto si ricollega ai versetti precedenti, dove il Signore guarisce un uomo dalla lebbra (5:12-16). Egli aveva mandato il lebbroso guarito dai capi religiosi di Gerusalemme per mostrare quanto aveva fatto per quell’uomo. Per questo motivo Luca riferisce che nella casa c’erano dei leader di Gerusalemme. Avevano sentito parlare degli insegnamenti e del potere di Cristo ed erano lì per dare un’occhiata.
Solo Dio poteva guarire un lebbroso. Quando Gesù guarisce il paralitico e perdona i suoi peccati, ancora una volta fa qualcosa che solo Dio poteva fare. Questi leader avevano la prova inconfutabile che Colui che faceva queste cose era stato mandato da Dio. Quando Egli affermò di essere il Cristo, il loro compito era ovvio: dovevano dire al popolo che Gesù di Nazareth era il Messia.
Naturalmente, non è quel che accade. Questo preannuncia quello che i capi faranno nonostante l’evidenza proprio sotto i loro occhi. Riempiono la casa e ascoltano il Signore con orecchio attento. Desiderosi di rinnegarlo, lo accusano di bestemmiare Dio. Un bestemmiatore non può essere il Cristo. Questo è il messaggio che presenteranno al popolo.
È triste, vero? I capi religiosi avrebbero dovuto condurre il popolo alla verità. In questo caso, il loro compito era semplice. La verità era evidente. Ma l’orgoglio e l’amore per il potere impedirono loro di fare ciò che avrebbero dovuto.
Ma c’è di peggio. C’erano un uomo e i suoi amici che credevano nella verità. Volevano essere vicini a Colui che riconoscevano essere il Cristo. Tuttavia, i capi religiosi li ostacolavano. Invece di indirizzare la gente verso Colui che chiaramente era il Cristo, li allontanavano! Più tardi, il Signore li accuserà in maniera diretta di questo peccato (Luca 11:52). Poiché la casa era piena di capi religiosi, l’uomo e i suoi amici dovettero fare molta fatica per ritrovarsi alla presenza del Cristo!
Lo stesso accade oggi. Ci sono numerosi leader, in varie comunità religiose, che sono rispettati da molti. Essi sono esposti al messaggio della grazia e della certezza della salvezza e alla dottrina delle ricompense. Ma per svariate ragioni, rinnegano la sana dottrina. Tuttavia, non contenti, incoraggiano attivamente gli altri a rifiutare queste verità. Se coloro che li ammirano cercano la verità, essi faranno di tutto per impedire loro di raggiungerla. Diranno che questi insegnamenti biblici sono blasfemi. Sono come i leader religiosi di questo passo. È come se formassero un muro intorno agli insegnamenti del Signore per impedire alle persone di ascoltarli.
Il maligno vuole impedire alle persone di conoscere la verità. Molti leader religiosi fanno lo stesso. Fortunatamente, chi cerca la verità la troverà. Il paralitico e i suoi amici ne sono un esempio. La maggior parte di noi non dovrà nemmeno distruggere un tetto per essere vicina al Re.
di Kenneth Yates
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Ken Yates (ThM, PhD, Dallas Theological Seminary) è l’editore del Journal of the Grace Evangelical Society e speaker regionale ed internazionale della GES. Il suo ultimo libro si intitola Hebrews: Partners with Christ.