Sebbene Ismaele non riceva molta attenzione nella Bibbia rispetto al suo fratellastro Isacco, in realtà ottiene molto.
Il nome Ismaele è presente 48 volte nel VT, anche se tutti riferimenti fuori alla Genesi si riferiscono a qualcun altro e non al figlio di Abraamo avuto con Agar.
In Genesi, Ismaele, il figlio Abraamo, è menzionato 17 volte per nome. Ma in aggiunta, viene spesso citato senza che il suo nome venga menzionato.
Sto scrivendo un commentario sulla Genesi per il nostro commentario sul VT, che speriamo di avere stampato per la fine del 2026. Qui ci sono alcuni dei miei commenti su Ismaele in Genesi 21:
21:8-9. In questo capitolo non viene menzionato il nome del figlio di Agar. Ma il nome del figlio di Sara viene menzionato. Che persino Mosè non menzioni il nome del figlio di Agar è piuttosto rilevante.
Il Figlio di Agar aveva 13 anni quando Isacco nacque. Aveva circa 16 anni quando Isacco fu svezzato. Probabilmente fu per la gelosia, date le molte attenzioni date al fratellastro, che il figlio di Agar si mise a schernire alle celebrazioni per lo svezzamento di Isacco.
Il figlio di Agar avrebbe dovuto gioire invece di schernire. Isacco era, dopo tutto, il figlio promesso. Ma questo significava che il figlio di Agar non aveva i diritti della primogenitura. Non avrebbe ricevuto la doppia porzione dell’eredità di Abraamo. Anzi, non avrebbe ricevuto alcuna eredità.
Sebbene il figlio di Agar avrebbe dovuto avere un atteggiamento più maturo e una reazione più spirituale, è comprensibile la sua gelosia e rabbia.
La parola tradotta schernimento nel v.9 è la parola per risata nel verso 6. Le parole sono tsaheq (risata) e metsaheq (schernimento). Mosè sta giocando con le parole. Risata è il responso alla fede. È un responso spirituale. Schernimento (o risata derisiva) è una risposta incredula. Una risposta carnale.
Questo non è per suggerire che il figlio di Agar non fosse rigenerato. È probabile che entrambi, lui ed Agar, fossero credenti (vedi vv 17-18). Di certo Abraamo avrebbe dovuto evangelizzare la sua casa. Ma il figlio di Agar non stava agendo in fede quando prendeva in giro Isacco.
21:10-14. Sara vide che il figlio di Agar era una minaccia per la vita e l’eredità di Isacco. Il figlio di Agar avrebbe davvero cercato di uccidere Isacco? Dopotutto, Caino aveva ucciso Abele per molto meno.
Dio aveva scelto Isacco, non il figlio di Agar. Per questo, Sara chiedeva che il figlio di Agar fosse fatto allontanare.
Paolo vede in questo avvenimento un’allegoria divina pianificata (Gal 4:21-31). Il Figlio di Agar è il figlio della donna schiava. Isacco è il figlio della promessa, e il figlio della donna libera.
Il figlio di Agar rappresenta la schiavitù che Gerusalemme ha sperimentato quando Paolo scriveva, e che è sperimentata da qualsiasi Cristiano che è sviato dal legalismo dei Giudaizzanti. Isacco rappresenta la libertà che i credenti dell’età della chiesa provano quando vivono per fede.
La carne e lo Spirito sono ciò che Paolo vede nel racconto di Genesi 21. La carne e lo Spirito non sono compatibili. Dobbiamo allontanare il legalismo della carne per guadagnare l’eredità di regnare con Cristo (Gal 6:7-9).
La Grazia trionfa sul legalismo.
I credenti non devono ritornare al legalismo come mezzo di santificazione o per mantenere la loro giustificazione (c.v. Gal 5:4). Legalismo produce schiavitù, non opere che piacciono a Dio e che portano all’eredità di un’esperienza piena della vita eterna.
21:15-16. Non ci vengono date molte informazioni. Ma come una delle storie nello show I survived, madre e suo figlio teenager erano sul punto di morire. Erano senza acqua nel deserto. Agar alzò la voce e pianse. Fu probabilmente una preghiera a Dio.
21:17-19 Anche se Mosè ancora non ha menzionato che il ragazzo aveva pianto, adesso scrive che Dio aveva sentito il pianto del ragazzo. Il figlio di Agar aveva anche lui pregato. Allora Dio aprì i suoi occhi così che ella vide un pozzo d’acqua.
Questo richiama alla mente Atti 16:14, quando leggiamo che Dio ha aperto il cuore di Lidia così che possa capire e credere ciò che Paolo dice sull’acqua viva.
Ci ricorda anche dell’interazione di Gesù con la donna al pozzo in Giovanni 4.
21:20-21. Mosè, di proposito, non dà molta attenzione al figlio di Agar. Anche lui sarà benedetto ma non è l’erede.
Il figlio di Agar crebbe, divenne un arciere, e gli fu data una donna egiziana da sua madre, anch’ella egiziana.
Ismaele era quasi certamente un credente. Crebbe nella casa di Abraamo. Vide il Signore Gesù parlare con sua madre. Le sue preghiere ebbero risposta, e lui e sua madre furono salvi e non morirono nel deserto.
É possibile anche che sia stato un credente vincitore.
Il fatto che Dio lo avesse scacciato suggerisce che lui davvero potesse essere una minaccia. Potrebbe suggerire che non avesse perseverato. Avremmo bisogno di avere più informazioni. Mosè non ci dice come andò la sua vita.
Gotquestions.org scrive: Quando Abraamo morì, Ismaele andò al suo funerale. (Gen. 25:9), e questo prova che una sorta di comunicazione civile e occasionale fosse rimasta tra la sua e la casa di suo padre (vedi qui).
Marcia Hornok ha scritto un articolo che abbiamo introdotto nel numero di Settembre-Ottobre della rivista Grace in Focus. Ho scritto questo articolo perché lei mi ha ricordato di questo problema importante.
Di Bob Wilkin
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Bob Wilkin è il Direttore Esecutivo della Grace Evangelical Society e co-presentatore del programma Radio Grace in Focus. Vive in Highland Village, Texas, con sua moglie Sharon. Il suo ultimo libro è Turn and Live: The Power of Repentance.