Il peccato non avrà potere su di voi.
Perché no?
Forse pensate che ha ancora dominio su di voi e che non c’è altra possibilità che peccare. Se fosse così, Paolo allora avrebbe torto nel dire:
Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. (Rom.6:14)
Ciò che Paolo dice qui è sorprendente. Mi aspettavo che l’apostolo dicesse “il peccato non avrà potere su di voi, poiché non siete sotto peccato.” Invece, ci dice che non siamo sotto la legge. Perché allora menziona la legge?
Paolo sta anticipando l’argomento che tratterà in Romani 7 cioè la santificazione e se questa si ottiene attraverso la legge. La risposta breve è “no”. Questo non è il ruolo della legge.
Sfortunatamente, molti cristiani fanno fatica ad accettarlo. Abbiamo un istinto per le leggi e siamo condizionati a pensare che le leggi ci rendano migliori. Se solo avessimo le leggi giuste, pensiamo che tutto andrebbe meglio – il nostro paese, le scuole, i nostri affari, le chiese locali, il nostro matrimonio, il nostro essere genitori e specialmente la nostra vita cristiana.
Ma sono giusti questi pensieri? Ci si può santificare sottostando alla legge?
Assolutamente no.
Paolo ha già spiegato il perché in Romani 3-4. Una legge pretende che tu la osservi e ti condanna se fallisci, ma non può darti potere per obbedirla. Nessuno può essere giustificato attraverso la legge. Per questo dobbiamo essere giustificati dalla fede senza le opere della legge.
Ma mentre Paolo sviluppa la sua tesi in Romani 5-8, troverete che non solo non si può essere giustificati dalla legge, ma nemmeno santificati! Come scrive Hodges, “la legge mosaica non è uno strumento effettivo per la vita cristiana, tantomeno lo è per la giustificazione” (Hodges, Romans, 176).
Allora perché Paolo enfatizza che il credente non è sotto la legge? Che differenza fa al potere del peccato? Nygren elabora così:
Fino a quando viviamo sotto la legge, non si può parlare di libertà dal peccato. Paolo si è espresso per quanto riguarda la funzione della legge in 5:20. La legge è arrivata “per aumentare la trasgressione”. Vivere sotto la legge vuol dire essere legati al peccato, nel grado più ampio, e stare sotto il suo potere. In 1 Corinzi 15:56 Paolo dichiara esplicitamente che è la legge che dà al peccato la sua potenza (Nygren, Romans, p.248).
Se una spiritualità fondata sulla legge produrrà persone dominate dal peccato, che altra opzione c’è?
Grazia!
In qualche modo, la grazia riesce in ciò che la legge fallisce. Ma come funziona?
Cercherò di illustrarlo con una storia.
Rod Rosenbladt è un teologo luterano. Ricorda che, quando era adolescente, si ubriacò e face un incidente con la macchina di suo padre. Si aspettava che fosse furioso. Non lo sareste voi? Come avrebbe reagito vostro padre? Rosenbladt si aspettava una punizione esemplare, ma suo padre lo sorprese facendo qualcosa di completamente diverso:
Dopo l’incidente, Rod chiamò suo padre, e la prima cosa che suo padre gli chiese era, “stai bene?” Rod lo rassicurò, che stava bene. Poi confessò a suo padre che era ubriaco. Rod naturalmente era terrorizzato da come suo padre avrebbe reagito.
Quella notte, una volta rientrato a casa, Rod pianse e pianse chiuso nello studio di suo padre. Aveva vergogna, e si sentiva in colpa. Alla fine, suo padre gli chiese: “Che ne dici se domani andiamo a comprarti una macchina nuova?”
Rod oggi racconta – e ha vissuto tanta vita, adesso che è nella settantina – che quello fu il momento in cui diventò Cristiano. La grazia di Dio era diventata reale per lui, in quel gesto di perdono e misericordia.
Invece di schiacciarlo, il padre di Rosenbladt lo perdonò. Gli aveva mostrato grazia. E fu così che Rosenbladt aveva finalmente compreso com’era la grazia di Dio. Quella realizzazione aveva prodotto in lui quel cambiamento duraturo che la legge non avrebbe mai potuto produrre.
E questo credo, sia il punto di Paolo.
In quanto credenti, non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. Come Cranfield spiega, “i credenti non sono sotto la condanna di Dio pronunciata dalla legge ma sotto il Suo favore immeritato!” (Cranfield, Romans, p.140).
Invece di essere guidati da un sentimento di paura e colpa fondato sulla legge (che può solo portare ad un’ulteriore prigionia del peccato) la grazia produce l’effetto opposto. La Grazia ci libera per essere santi. Ci libera per sperimentare santificazione pratica. “L’uomo che sa di essere libero dalla condanna di Dio, si ritrova ad essere libero di resistere alla tirannia del peccato con fermezza e risoluzione” (Cranfield, Romans, p.140).
Il peccato non avrà alcun potere su di voi perché siete sotto la grazia. La Grazia adesso vi domina, non il peccato. Paolo non lo dichiara come un obbligo o some una speranza, ma piuttosto come un fatto.
Di Shawn Lazar
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Shawn Lazar (BTh, McGill; MA, VU Amsterdam) è redattore della rivista Grace in Focus e direttore delle pubblicazioni per la Grace Evangelical Society. Lui e sua moglie Abby hanno tre figli. È autore di diversi libri tra cui: Beyond Doubt: How to Be Sure of Your Salvation (Oltre il dubbio: come essere sicuri della propria salvezza) e Chosen to Serve: Why Divine Election Is to Service, Not to Eternal Life (Scelti per Servire: perché l’elezione divina è per il servizio, non per la vita eterna)