Negli anni ’60, un uomo di nome Kotoko Wamura governava la città giapponese di Fudai. Durante i suoi anni da sindaco, commissionò la costruzione di una diga. A causa degli tsunami che colpiscono la regione, molte città costiere come Fudai sono dotate di dighe, ma quella di Wamura fu considerata eccessiva, essendo alta più di 15 metri; era la più grande della zona ed era anche estremamente costosa. A seguito della costruzione del muro, Wamura subì una serie di critiche. La gente lo definì “pazzo, sciocco e sprecone”. Nel 1997 Wamura morì.
Tuttavia, quattordici anni dopo la sua morte, uno tsunami colpì Fudai e le città circostanti. Si stima che oltre 20.000 persone siano rimaste uccise, senza contare la distruzione di numerosi edifici e case. Fudai fu un’eccezione: rimase quasi completamente intatta, grazie al muro di Wamura.
La storia di Wamura mi ha riportato alla mente un altro progetto di costruzione. In Luca 14, il Signore ci parla del costo del discepolato. Afferma che, per essere suo discepolo, il credente deve essere disposto ad odiare suo padre e sua madre, sua moglie, i suoi figli e persino la sua stessa vita (v 26). Gesù equipara, poi, il discepolato alla costruzione di una torre. Si tratta di un progetto enorme, quindi istruisce l’aspirante discepolo a considerare il costo di una tale impresa. Dovremmo sederci e calcolare prima la spesa, onde evitare di iniziare il progetto e lasciarlo poi incompiuto (vv. 28-30).
Naturalmente, non siamo di fronte ad una discussione su come ricevere la vita eterna. La salvezza eterna è un dono, è gratuita, non si guadagna seguendo con sacrificio il Signore (Ef 2:8-9; Gv 4:10, 14). Questo è un brano che illustra la verità del discepolato. È un invito (vv. 15-24) non solo ad entrare nel regno, ma ad essere partner intimi del Signore nel mondo che verrà. Ci mostra che non tutti i credenti sono disposti a rinunciare alla famiglia e alla casa per il Signore. Ci insegna anche che alcuni credenti rinunceranno prima di completare l’opera. Tuttavia, per coloro che pagano il prezzo del discepolato e completano con successo, la ricompensa sarà grande (14:11, 14).
Come il muro di Wamura, seguire il Signore è un’impresa imponente che comporta un costo elevato. Inoltre, vi esporrà al ridicolo e al disprezzo, anche da parte di coloro che vi conoscono meglio e delle persone che state servendo. Potrebbe costarvi la vostra famiglia e i vostri amici più cari.
Va sottolineato che il Signore non intende dire che dobbiamo letteralmente odiare le nostre famiglie. In questo contesto, odiare è in relazione alle cose a cui dare priorità. Il Signore vuole semplicemente dire che deve venire prima di tutti e prima di ogni altra cosa. Nel condurre una vita di questo genere, andrete incontro alla derisione. Come Wamura, la gente dirà che quello che state facendo è sciocco.
Credo che da questa storia si possa trarre un’altra lezione. A volte i risultati dei nostri sforzi non saranno visibili nel corso della nostra vita. Come per Wamura, potrebbero essere necessari anni, decenni o addirittura una vita intera prima di vedere il frutto del nostro lavoro. Molti credenti fedeli potranno vedere pochi se non nessun risultato. Condividono il messaggio della grazia con gli altri, cercano opportunità per essere luce nelle tenebre, eppure si trovano ad affrontare maggiori difficoltà. Alcuni hanno perso il lavoro e la comunità della chiesa. Cercano di piantare il seme della grazia in un terreno duro e raramente, se non mai, ne vedono i risultati. Ne pagano il costo, senza mai vederne i benefici. Tuttavia, se posso aggiungere una parola di incoraggiamento: Wamura costruì un muro senza sapere se il suo lavoro sarebbe stato meritevole. Al contrario, i credenti fedeli sanno che riceveranno una ricompensa per il loro impegno quando il Signore tornerà (Ap 22:12).
Si dice che il muro di Wamura abbia dato al sindaco la rivincita dopo la sua morte. Ciò che un tempo era stato considerato insensato, ha regalato al sindaco onore e rispetto da parte del suo popolo. Allo stesso modo, c’è una rivendicazione che spetta al credente che sarà fedele: a colui che costruisce la sua vita sulle parole del nostro Salvatore, lodi e onori sono assicurate (1Pt 1:6-7).
di Kathryn Wright