Domande del tipo “Cosa succede se?” sono utili per testare la coerenza di un piano o di una teoria.
I filosofi amano gli scenari ipotetici. Ad esempio, il problema del carrello ferroviario aiuta a testare la coerenza delle tue intuizioni morali. E il problema del cervello in una vasca mette alla prova le teorie su ciò che puoi e non puoi sapere. Se un’ipotesi mette in luce un’autocontraddizione all’interno di un sistema, ciò è la prova che il sistema è falso e deve essere corretto.
Le ipotesi aiutano a testare anche le teorie teologiche. Gli ascoltatori del nostro podcast ci inviano continuamente scenari ipotetici. Ci sentono dire che la salvezza è davvero per fede separata dalle opere, e che la vita che Gesù dà è davvero eterna; e vogliono mettere alla prova la consistenza di tale affermazione. “Che dite di questo…?”
Tuttavia, come spiega il filosofo Mike Huemer, c’è un semplice errore logico che puoi commettere quando si parla di ipotesi, cioè puoi dimenticare cosa significa la parola “se”:
La proposizione “Se A, allora B” non afferma A. Dire: “Se perdi i guanti, non avrai alcuna torta”, non significa affermare che perderai i tuoi guanti. Allo stesso modo, affermare: “Se fossi un cervello in una vasca, non avrei conoscenza del mondo esterno”, non è asserire che sono un cervello in una vasca; non è nemmeno suggerire che potrei esserlo. Questo è ovvio per chiunque capisca la parola “se” (vedi qui).
Purtroppo, nelle mie discussioni sul tema della fede salvifica, molte persone sembrano dimenticare il significato della parola “se”. Pensano che dire ciò che è ipoteticamente vero equivalga a dire che è ciò che accade realmente. Questo è un errore:
In generale, per dire: “Se A fosse vero, allora . . .” non implica che A sia vero, non implica che A sia plausibilmente vero, e non implica nemmeno che A possa essere vero (semmai, con l’uso del modo congiuntivo, implica che A è falso).
Mi è stato ricordato di questo ragionamento da una recente discussione sulla teologia della Grazia Gratuita, in cui qualcuno ha lanciato questa sfida:
Il problema con la posizione estrema della Grazia Gratuita è che credono che tu possa fidarti/credere/avere fede per 1 secondo e poi sei eternamente salvato. Ciò significa che una persona potrebbe continuare a stuprare, saccheggiare e uccidere bambini per 50 anni, morire da miscredente e nonostante tutto andare in paradiso…
Questa affermazione è in realtà una domanda ipotetica, cioè: “Una persona sarebbe ancora salva se credesse in Gesù per la vita eterna, e poi continuasse a stuprare, saccheggiare e uccidere per i successivi 50 anni?” E la risposta a questa ipotesi è “Sì”. Una volta salvato, sempre salvato si dimostra vero a prescindere dalle cose orribili fai dopo aver creduto.
Tuttavia, dire ciò che è ipoteticamente possibile non equivale a dire che è probabile che sia vero.
Quindi sarebbe il caso di fare una domanda diversa: “Secondo la Teologia della Grazia Gratuita, è plausibile che Dio permetta a una persona nata di nuovo di violentare, saccheggiare e uccidere per i prossimi cinquant’anni?”
La risposta che darei a questa domanda è “No”. Ci sono forti ragioni bibliche per pensare che Dio non permetterebbe mai che questo accada.
Perché dico questo?
Secondo il pensiero della Grazia Gratuita, esiste la disciplina divina e il giudizio temporale. Per esempio, Romani parla dell’attuale ira di Dio sul peccato (Rm 1:18). Ebrei ci ricorda che Dio disciplina coloro che ama (Eb 12:6). E sappiamo che la disciplina può andare dagli avvertimenti verbali fino allo stadio finale, quello cioè di commettere il “peccato che conduce alla morte” (1 Gv 5:16). Lo “stadio mortale” della disciplina è dimostrato da ciò che accadde ad Anania e Saffira dopo aver mentito sulla loro donazione (At 5:1-11) e ai Corinzi che abusarono della Cena del Signore (1 Cor 11:29-31). Insomma, se persisti nella ribellione contro Dio, Egli può toglierti la vita.
Ora, riconsidera l’ipotesi dell’uomo che ha creduto e ha trascorso i 50 anni successivi nella ribellione criminale. Secondo il pensiero di Grazia Gratuita, è probabile che una tale cosa possa mai accadere? Niente affatto. Al contrario, secondo la Grazia Gratuita Dio disciplinerebbe quell’uomo fino alla morte, prima che potesse fare così tanto male.
Di Shawn Lazar
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Shawn Lazar (BTh, McGill; MA, VU Amsterdam) è redattore della rivista Grace in Focus e direttore delle pubblicazioni per la Grace Evangelical Society. Lui e sua moglie Abby hanno tre figli. È autore di diversi libri tra cui: Beyond Doubt: How to Be Sure of Your Salvation (Oltre il dubbio: come essere sicuri della propria salvezza) e Chosen to Serve: Why Divine Election Is to Service, Not to Eternal Life (Scelti per Servire: perché l’elezione divina è per il servizio, non per la vita eterna)