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Anche se

Anche se

August 21, 2023 by Kathryn Wright in Grazia Gratuita - 2 Tim 2:13, Evangelismo, Giovanni 11:25-26, Sicurezza, Vita Eterna

Introduzione

Un amico di recente mi ha fatto una domanda riguardo all’evangelizzazione. Come possiamo stabilire che una persona ha creduto al messaggio della salvezza quando presentiamo il messaggio della vita eterna?

In molti casi, quando le chiese o i missionari presentano il Vangelo, c’è il desiderio di avere una conferma che le persone si sono salvate. A motivo di questo desiderio, si sono sviluppate molte tradizioni popolari. Il pastore potrebbe chiedere ai nuovi convertiti di alzare le mani o di percorrere la navata al fine di dimostrare che hanno creduto “veramente”. Un’altra pratica comune è quella che vede il predicatore guidare la persona nella cosiddetta “preghiera del peccatore”. I missionari ritorneranno dai loro viaggi sostenendo che centinaia di migliaia “sono venuti alla fede” durante il tempo trascorso oltreoceano. Quando si chiede loro in che modo hanno determinato questi numeri, molti risponderanno che hanno battezzato i nuovi credenti. Simili gesti di dimostrazione sono diffusi nelle chiese di tutto il mondo. Spesso vengono eseguiti “per concludere l’affare” dopo aver condiviso il messaggio della salvezza. Il predicatore non può guardare qualcuno e sapere se questi ha creduto, pertanto molti vengono formati in questo modo e tendono ad aggiungere questi ulteriori passaggi.

Il problema con tutti questi esempi è che puntano ad un’azione esteriore come prova o conferma della salvezza. Tuttavia, i non credenti non sono salvi per un’alzata di mano o per aver percorso una navata o per aver compiuto un qualsiasi altro step aggiuntivo. Il non credente è salvo nel momento in cui crede in Gesù per avere il dono della vita eterna. (Giovanni 1:12; 3:16; 5:24; 6:40, 47). Purtroppo, quando i predicatori introducono questi passaggi arbitrari, ciò che ne consegue è confusione. L’introduzione di questi passi da seguire porta molti a pensare che questi passaggi siano necessari per la salvezza. Questo annulla il messaggio della vita eterna come dono gratuito (Ef. 2:8-9; Giovanni 4:10, 14).

Un ulteriore significativo problema con queste azioni supplementari è che esse non si trovano nella Bibbia. Quando prendiamo in considerazione il Vangelo di Giovanni, l’unico libro evangelistico nella Bibbia (Gv. 20:30–31), nessuno di questi contenuti aggiuntivi e soggettivi è presente. Alcuni scrittori hanno notato che la cosa più vicina ad un “invito” da parte del Signore si trova in Giovanni 11:25-26.

Il Signore sta parlando a Marta e condivide con lei il messaggio della salvezza, dicendo:

“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?”

Dopo aver dichiarato il messaggio della salvezza, il Signore le chiede se crede. Il Signore non pretende un qualche atto di ubbidienza da parte di Marta al fine di comprovare che ella ha creduto. Non le chiede di alzare la mano, essere battezzata o percorrere una navata. Il Signore semplicemente chiede a Marta se ha creduto al messaggio che egli ha appena condiviso con lei. Il Suo è l’esempio che noi dovremmo seguire. Quando condividiamo il messaggio della vita eterna, ogni conversazione successiva dovrebbe essere incentrata sulla conferma che la persona si è convinta del messaggio della salvezza, anziché concentrarsi su una qualche azione.

La domanda del mio amico dimostra quello che è il desiderio di molti di assicurarsi di essere stati chiari nel momento della condivisione del messaggio della salvezza. A volte evangelizziamo e pensiamo di essere stati chiari, ma poi scopriamo che la persona era ancora confusa. Possiamo spiegare Giovanni 3:16 o Efesini 2:8-9, ma il non credente potrebbe comunque andar via pensando di poter perdere la sua salvezza. Che cosa possiamo dire o chiedere dopo aver condiviso il messaggio della vita eterna per assicurarci di essere stati capiti? Mi piacerebbe dare un suggerimento.

Innanzitutto, seguiamo l’esempio del Signore. Chiediamo alle persone se hanno creduto a ciò che il Signore ha promesso in questi versi. Chiediamo loro se hanno creduto in Gesù per avere vita eterna, e se comprendono che questa vita non può essere mai perduta.

In secondo luogo, se rispondono che sì, hanno creduto in Gesù per avere vita eterna, chiediamo loro “Anche se…?”.

Diamo alcuni esempi:

Possiedi ancora la vita eterna anche se smetti di andare in chiesa?

Possiedi sempre la vita eterna anche se dici bugie o commetti adulterio?

Possiedi ancora la vita eterna anche se “etc.etc.etc.”

Questo metodo produce due risultati. Innanzitutto, elimina qualsiasi confusione riguardo la necessità di un’ulteriore azione. Non stiamo aggiungendo né stiamo cercando una prova esteriore per mezzo di un’opera, come può essere quella di una preghiera o un’alzata di mano. In secondo luogo, dà al predicatore un’idea di quello che le persone credono. Se hanno creduto in Gesù per avere vita eterna e hanno compreso che questa vita non può mai essere perduta, allora la risposta sarà sempre “sì”. Anche se cadono nel peccato, possiedono ancora la vita eterna perché la vita eterna non può mai essere perduta. Se hanno creduto al messaggio, risponderanno con sicurezza “sì”. Mi è capitato personalmente di avere persone che iniziavano ad aggiungere altri esempi di “anche se” ai miei. Lo scopo è quello di far avere loro certezza della salvezza, anche se dovessero fallire poi. Tuttavia, se sono ancora confusi, spesso eviteranno di rispondere, oppure risponderanno “no” ad alcuni degli esempi dati. In tal caso, incoraggerei il predicatore a ritornare sul messaggio della salvezza e sulla promessa di vita eterna come dono che non può essere mai perduto.

In 2 Ti 2:13, l’apostolo Paolo fa questa straordinaria affermazione riguardo al nostro Salvatore e alla Sua fedeltà:

“Se siamo infedeli,

Egli rimane fedele,

perché non può rinnegare se stesso”.

In altre parole, l’apostolo sta facendo una dichiarazione del tipo “anche se”. Anche se noi siamo infedeli, il Signore rimane fedele. Egli ha promesso che quelli che hanno creduto in Lui non periscono mai ma hanno vita eterna (Giovanni 3:16; 5:24; 6:40, 47; 11:26-27). Anche se noi veniamo meno, la Sua promessa rimane eterna. Credi tu questo?

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